Rumori 2008

 

Non è il periodo ideale per segnalazioni di questo calibro, soprattutto alla luce dei nuovi lavori edili intrapresi 5 mesi orsono di fronte casa mia.

Prurient, un rumorista con un negozietto di dischi a NY e seminterrato adibito a casinoteca (vedasi concertino di cui sopra, apprezzabile soprattutto per la presenza scenica). L’album è più ambientale del solito, non mancano però disturbi elettrici e rumori degni del mastro muratore che ogni mattina alle 7 mi si palesa di fronte. 

Terry Riley – You're No Good

proto remix del 1968 del grande pioniere dell’elettronica terry riley, uno che, a dire la verità, in altri casi spesso mi annoia, ma qua è da applausi. prese questa canzoncina r’n’b, “you’re no good”, e la manipolò trasformandola in un bellissimo e ipnotico pezzo della durata di 20 minuti. era il 1968. non c’era internet, non c’erano mashup, remix o blog. cazzo, l’uomo non era ancora andato sulla luna! (syd barrett sì, ma questo è un altro discorso)

godete.

La condivisione della malinconia

Un sito incomprensibile e mutevole: http://www.akirarabelais.com
La tendenza a produrre e manipolare melodie lamentose ed addolorate.
Parole ed etichette che sottraggono giustizia alla musica. 
Poche e sparute fotografie che lo ritraggono.
Un packaging degno e prodotto dagli artigiani dell’Hard Format: http://www.hardformat.org/?p=8
Canzoni dai titoli che superano la norma del referto medico. 

Questi alcuni telegrafici accenni ad Akira Rabelais e al suo Spellewauerynsherde che, nel caso di specie, consta di 7 tracce elaborate partendo da alcune misteriose registrazioni su nastro di canti tradizionali islandesi, risalenti alla fine degli anni ’60.
Tutto il resto sono parole. 

Mike Patton & Metropole Orchestra live @ Holland Festival 2008

no, purtroppo questa volta non c’eravamo. ma il concerto si può vedere intero su fabchannel. chi non lo guarda è gay.

scaletta:

1. il cielo in una stanza
2. che notte
3. ore d’amore
4. 20 km al giorno
5. quello che conta
6. urlo negro
7. legata ad un granello di sabbia
8. deep down
9. pinne, fucile ed occhiali
10. senza fine
11. sigaretta
12. sole malato

Mike Patton & Metropole Orchestra live @ Holland Festival (12/06/08)

Camper Van Beethoven

nome altisonante, gruppo molto eclettico e una potentissima canzone di successo (Take the Skinheads Bowling). insomma: dà speranza nell’umanità sapere che, comunque vada, c’è sempre qualche gruppo punk degli anni 80 ancora da scoprire. i camper van beethoven facevano un punk misto a folk alternativo e pezzi strumentali country, ska e cose alla morricone. da segnalare titoli come “Mao Reminisces About His Days in Southern China” e testi geniali come quello di Club Med Sucks. a seguire tre pezzi d’esempio, tra i quali, ovviamente, anche la potentissima canzone di successo Take the Skinheads Bowling (di cui c’è anche il video).

The Devil's Anvil – Hard Rock From The Middle East

bizzarro rock psychedelico mediorientale, anno 1967. leggendo i nomi dei componenti del gruppo sembra di leggere una lista di spammer: Kareem Issaq, Jerry Satpir, Steve Knight, Eliezer Adoram, Bobby Gregg, Herb Lovelle, Mike Mohel e Felix Pappalardi (produttore dei cream e membro dei mountain). hanno fatto un solo disco, questo, e poi si sono messi a fare altro. peccato perché secondo me l’idea era quella giusta e a loro modo i devil’s anvil sono stati dei precursori (pur vivendo in pieno periodo di trip mediorientale-indiano-ecc. ) anticipando di un bel po’ rock in the casbah e tutta la roba transglobal. da non dimenticare.

I had to change my pants after this song

Se fossi costretto a rinunciare al mio dilettantismo,
è nell’urlo che vorrei specializzarmi.
(Emil M. Cioran)

Lo sludge è uno di quei generi musicali sporchi e abbastanza fuori dal mainstream. Egregia declinazione del metal, la peculiarità che accomuna molte delle tal canzoni è l’uso “monocorde” del canto, una sorta di growl in cui non si armonizza bensì si mantiene una nota fissa a mò di bordone discontinuo (vedasi rimandi tecnici circa fiati come zampogne e launeddas). Per le orecchie vergini il consiglio è di deporre inizialmente la dedizione al soave cantato e farsi trasportare dalle melodie delle distorsioni.

Eternal Kingdom di quest’anno è un album necessario, per le orecchie di chi scrive, e in quanto ulteriore tassello all’edificio sudicio di questi urlatori decadenti senza speranza, tra cui si potrebbe annoverare anche quello in esergo.

La tag

Riconoscere un video indie italiano e cambiare canale: un esempio pratico

dopo il post sui video indie italiani qualcuno mi ha chiesto un esempio pratico per capire come evitarli al volo, in modo che i nostri sensi, abituati normalmente a bellezze sublimi, non restino turbati a vita. ecco un esempio di un video che passa spesso su qoob. bastano 4 semplici fotogrammi. Continua a leggere Riconoscere un video indie italiano e cambiare canale: un esempio pratico

Coralcola – demo

Genere ambient techno, ritmo 4/4 in cassa dritta, beat ripetuti fino allo sfinimento, atmosfere eteree. Non stiamo parlando del prodigioso The Field, ma della sua controparte yankee: Coralcola. Già noto ai popoli degli internets per l’ottima “Heath Ledger”, ha da poco pubblicato un demo di quattro tracce (titolo: “demo”) scaricabile a gratis da Last.fm.
Forse poco originale ma comunque bravo, sicuramente degno erede del suo “fratello maggiore”-barra-mentore svedese, che ha già avuto modo di conoscere esibendosi insieme in un live (qualità di merda, vabbè).

[display_podcast]