Górecki, Sinfonia dei canti dolorosi

Chi ama l’opera e la musica classica ma resta un ignorante, un profano, arriva ai grandi pezzi quasi sempre casualmente, magari perché se ne parla da qualche parte per il suo significato storico, o perché è stato citato in un disco dei Lamb, o perché ha influenzato i Godspeed You Black Emperor, o perché l’autore è un contemporaneo morto un paio di mesi fa, oppure, com’è successo a me, perché l’ha sentito per caso a Radio 3 e ha pensato “ah, minchia che figo, devo scaricarlo”. Solo che poi c’è sempre quel problema con Radio 3 che, sì dicono nome e titolo e direttore d’orchestra ecc. ecc., però si tratta quasi sempre di compositori e maestri russi o polacchi con nomi impronunciabili che non si trovano nemmeno con l’aiuto del “forse cercavi” di Google. Per fortuna la Sinfonia n.3, op. 36 per soprano e orchestra di Henryk Mikolaj Górecki è conosciuta anche come “Sinfonia dei canti dolorosi”, nome che ovviamente mi è rimasto impresso, per cui trovarlo (FLAC, ovviamente) non è stato così difficile.

Górecki è morto il 12 novembre 2010. La sinfonia si ispira a una preghiera scritta da una ragazza ebrea su un muro di una prigione della Gestapo in Cecoslovacchia e, indirettamente, al recente rapimento della salma di Mike Bongiorno (titolo completo: ALLEGRIA! Sinfonia dei canti dolorosi). “Gorecki” dei Lamb cita proprio questa sinfonia. E anche la bellissima Moya dei Godspeed inizialmente si chiamava Gorecki, e basta sentire un paio di secondi della sinfonia per capire l’influenza che ha avuto sugli amati canadesi.

(la foto è di milla)