2013: Una classifica

MIA

Premessa: quest’anno c’è stato un sostanziale cambiamento per quanto riguarda la fruizione della musica, un cambiamento tecnico che ha creato prima l’illusione di una rivoluzione e poi una discreta confusione: spotify. Per la prima volta, dopo molti anni, ho ascoltato tanta musica senza scaricarla e archiviarla; ovvero l’archiviazione era passata da itunes al mondo ancora più immateriale di spoty. Se da una parte ciò mi ha permesso di ascoltare indubbiamente più musica, dall’altra questa nuova tipologia di ascolto mi ha reso ancora più distaccato e propenso “all’usa e getta”. Ad ogni buon modo, questo cambiamento è ancora in atto (per quanto mi riguarda non sono ancora abbonato alla versione premium) e quindi ho avuto non poche difficoltà a redigere una classifica, ma con la solita dose di entusiasmo sono arrivato a queste conclusioni: Continua a leggere 2013: Una classifica

Musica dal mondo (vol.1)

Straordinari blog che raccolgono musica dal mondo, lo sappiamo, ne esistono moltissimi oramai (e meno male). Proprio vagando in alcuni di questi ho scovato alcune chicche; e la voglia di condivisione era tanta che non ho ancora effettuato ricerche specifiche per ogni artista: di molti non conosco l’epoca, lo stile e finanche il paese! So solo che alcuni di questi schiudono mondi ancora per me inesplorati e tanto mi basta per godere. Ve li propongo:

http://youtu.be/4N4OLtDqECo

chiudo con un brano già proposto, ma eccezionale, che merita di essere presente:

Le tracce che hanno definito il mio 2011


Ed eccoci anche quest’anno col canonico listone delle tracce, non sappiamo se ci sia di meglio in rete ma probabilmente sì. Liberi quindi di affidarvi al vostro mentore, che sia la rivista in rete o Fiorello in prima serata.
Poche ma necessarie avvertenze: lasciate il gusto e la morale a casa, qui si va dal barbone che suona gli scatoli a Rihanna in bikini; escludiamo solo Trucebaldazzi col suo nuovo album, ma per semplici motivi gerarchici: lui è sopra tutti; come tutte le classifiche questa risponde del gusto degli autori, molte delle tracce sono piaciute, altre meno, ma comunque è condiviso il sentire in generale. Nel maremagnum delle catalogazioni qualcosa si perde sempre. Come l’anno scorso ho riposto nelle menzioni speciali le canzoni che rientrano un pò meno nelle tradizionali release, nei modi o nella tipologia. Ma l’essenza del listone risiede anche nella possibilità di recuperare o scoprire cose che si son perse durante l’arco dell’anno, sia per motivi di tempo che di svogliatezza.

Ah, buon inizio anno a tutti coloro che, in maniera irragionevole ed inspiegabile, ci amano e ci seguono.

 

Paul Jebanasam – Music for the Church of St. John The Baptist: Partiamo subito subito con l’ultima scoperta bomba prontamente segnalata. Paul Jebanasam, semisconosciuto compositore britannico, dal web associato alla colonna sonora del film Transformers 3, quest’anno compone l’album/traccia che Fluid Radio imposta come numero 1 assoluta dell’anno. E fa bene. Si tratta di una composizione nata per una chiesa del quattordicesimo secolo situata al centro di Bristol. Tra viola, violino, droni e rumori, qualcosa di assolutamente insolito sarà avvenuto lì dentro. Ma il live, per fortuna, adesso è a disposizione dell’intera umanità. Rilasciato solo in formato elettronico dalla Subtextrecordings. La copertina è un’enigma visivamente superbo (chi è quel frate incappucciato che si intravede?). Insomma, io mi ci vedo, seduto in questa chiesa medievale, che incomincio ad assistere a questa performance, gravida di voci e brusii, che accompagna il misticismo del luogo con droni possenti e ritorni di cassa, da Tim Hecker ai Sunn, arrivando fino alla tempesta e poi incominciando a cullare i fedeli con melodie degne di un giovane Arvo Part, in 25 minuti tombali da scandagliare fino all’ultima vibrazione sonora. Paul Jebanasam, tra i compositori più promettenti. Podio assoluto dell’esperienza musicale 2011. Qui il post precedente con alcuni links.

Austra – Lose it: ci sono pochi santi, se apprezzate i The Knife, l sogni di Fever Ray, la timbrica di Florence + The Machine, le melodie dei Bat for Lashes, quest’anno non potete trascurare l’uscita di un album debutto dai toni indietronic, darkwave, synthpop e capolavoro. Salvifico come l’acqua nel deserto e bello come un esercito schierato. E’ il debutto di questi canadesi (ed ultimamente il Canada gestisce partite musicali di buona qualità). L’album è prodotto da Damian Taylor (Bjork e i Prodigy) e al primo ascolto suona un pò stridente e con tratti di “già ascoltato”, ma dopo decolla. Avanzando nelle tracce dici tra te e te: “basta, speriamo sia l’ultima canzone questa che sto ascoltando, perchè per adesso sono tutte belle, altrimenti dopo vengono quelle brutte e anche questa volta son costretto ad ascoltare solo metà dell’album” ed invece no, porca miseriaccia, son tutte bellissime. Non provate a fermarvi a quest’unica segnalata. Le mie preferite: SpellworkHate CrimeShoot The Water.
[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2012/01/02-Lose-It.mp3] Continua a leggere Le tracce che hanno definito il mio 2011

Dedicato a Scaramella, mixtape


è a Mario Scaramella che mi piace pensare di solito, quando tutto il resto dei possibili pensieri sembra misero. Forse Mario Scaramella è l’indispensabile speranza che a qualcuno possa ancora succedere qualcosa, forse Mario Scaramella è successo mentre non mi succedeva nient’altro.

[Sta di fatto che dal 2006 ad oggi, ho continuato a cercare informazioni e aggiornamenti in rete su Scaramella; abbastanza discontinuamente, devo ammettere — ma non ho mai smesso. Poco c’è stato nella sua vicenda di obiettivamente “interessante”, ciò che ha reso tutto quanto “interessante” per il sottoscritto era quel carattere a metà tra l’oscuro e il già visto/sentito: intangibile intreccio di secrets, accusations and lies da una parte e classico tentativo basso di attacco politico dall’altra. E il versante Scaramella dell’affaire Litvinenko non ha destato grande attenzione mediatica nei mesi e negli anni successivi ai fatti, quasi come un bengala gettato in un fuoco fatuo. Poca risonanza hanno avuto le accuse di diffamazione nei confronti di Talik, così come la presunta fabbricazione del curriculum, poco si è parlato di Scaramella oltre al rischio di esposizione alle radiazioni, al rimpatrio e all’arresto (unico a ri-tirare periodicamente in mezzo il nome di Scaramella è sempre stato Paolo Guzzanti).
Seguendo più da vicino Mario Scaramella, che di recente ha aperto un account Facebook che aggiorna regolarmente, emergono namedroppings musicali, informazioni personali, battute disinteressate, discussioni con sostenitori e detrattori confinate nelle gabbie dei commenti agli status, scan su scan di documenti, qualche fotografia molto bella, qualche altra fotografia meno riuscita. Salta poi fuori che Scaramella ha intenzione di pubblicare un libro, “Scaramella va alla guerra” (dal titolo di una canzone di Josquin Desprez, in cui Scaramella è il soldato buffone — canzone peraltro davvero godibile), e sta cercando un editore.]

Questo mixtape vuole essere un mero documento della mia ricezione, e della mia affezione, per Scaramella. Robaccia personale, quindi: c’è musica che mi piace, ripetitiva o discontinua, evocativa o superficiale, misconosciuta o sputtanata, con una parvenza di narrazione — più atmosferica che lirica, eccezione fatta per le ultime due tracce (l’ultima in particolare, tragicamente indiemielosa, aiuta noi che ci identifichiamo, prima di tutto, come telespettatori [cit.] a pensare a un possibile lieto fine), abbastanza palesi nella loro collocazione & significato. Non mi sono messo a cazzare con fading, echi, riverberi e simili artifici: primo, non sono capace di farlo; secondo, voglio che le canzoni stiano lì, intonse. La durata è di un’ora, quasi come una cassetta (come tutti i mixtapers possibili e immaginabili, mi mantengo fedele agli standard di un mezzo che non ho mai usato in vita mia, già tecnologicamente obsoleto prima che io cominciassi ad andare a scuola, utile solo ai collezionisti di harsh noise), e forse potrei addurre la scusa della ‘fedeltà alla cassetta’ anche per la pressoché totale mancanza di editing. Invece, vi propongo tre constatazioni su Mario Scaramella:

  1. è, insieme a Medvedev, un sosia di Boyd Rice;
  2. assomiglia inoltre, come il collega finegarten faceva notare anni fa, al grandissimo Peter Lorre;
  3. nel 2001, registrava il record mondiale di velocità con un pattugliatore costiero destinato ai servizi speciali;

passo e chiudo.

dedicato a Mario Scaramella by lasernews

ASC – Conversations
Brian Eno – Foreign Affair
John Roberts – Went
Michael Bundt – La Chasse Aux Microbes
Delia Derbyshire – Pot au Feu
David Byrne & Brian Eno – A Secret Life
Shackleton – International Fires
Demdike Stare – Nothing but the Night 2
Senking – Breathing Trouble
Kraftwerk – Ohm Sweet Ohm
Philip Glass – Looking
David Byrne – What A Day That Was
Joanna Newsom – On A Good Day