Lost

«With every tick-tock that alarm clock provided to me that time had not come to a standstill and the earth had continued to turn. In stasis, without any sense of time or space, the alarm clock was my ticking connection to the real world outside».
(Natascha Kampusch, 3,096 days, Londra 2010, p. 81)

Jack vende una mucca per un pugno di fagioli colorati. La madre getta i fagioli dalla finestra. Spunta un’enorme pianta di fagioli. Jack si arrampica su per la pianta e trova il castello di un gigante. Il gigante dice: “Ucci, ucci sento odor di cristianucci”. Il ragazzo abbatte il tronco e il gigante muore.

«Così, prima ancora di essere indignazione, il pudore è rivolta con il suo nascondersi o con il suo sguardo angosciato di fronte allo sguardo di desiderio».
(Virgilio Melchiorre, Metacritica dell’eros, Milano 1977, p. 41)