Chiuso fuori casa ma rally con carrozzina tra i sedili innevati

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mi sveglia la vicina chiamandomi al cellulare, dice se è mio il pacco da pagare in contrassegno, 10 euro e 40. Dico si si, mi alzo e scendo ancora in pigiama. Fuori il paese è diverso è ancora notte, il cellulare faceva le 22.30. mi faccio un giro per il quartiere, sono tutte case basse e strade larghe. Macchine parcheggiate ovunque. In tasca ho solo della carta strappata e le chiavi della macchina. Quando arrivo alla macchina mi accorgo di non aver chiuso a chiave. E’ buio e non si vede bene dentro, allora faccio attenzione mentre apro, nel caso qualche barbone si fosse messo a dormire all’interno. C’è solo la radio accesa. La spengo, chiudo la macchina e torno verso casa. Arrivo nei pressi dell’ostello e la porta principale è ancora chiusa con la serranda, dev’essere mattino presto. Suono un campanello bianco dalla forma retrò e arriva un ragazzo simpa ad aprire. All’interno è pieno di ragazzini con zaini che parlano e girano per la reception. c’è anche una tv. Il tizio del ricevimento non l’ho mai visto e gli dico che camera mia dev’essere la 15 o la 18, non ricordo. Il tipo prende entrambe le chiavi e mi accompagna per i corridoi, mentre camminando incontriamo le varie camere, lui bussa sulle porte e passa alla successiva. Dall’interno si sentono persone addormentate che rispondono malamente. Entrambe le camere che avevo detto sono occupate da altri. Allora torniamo alla reception, e il tizio mi dice che camera mia non c’è più. Mi ritrovo con la musica di boyze noize su un aereo pieno di neve. Guido una specie di carrozzina elettrica e faccio le sgumme tra i sedili, tutti innevati e pieni di ghiaccio.

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