Come far impazzire il web


sui siti* di notizie** si legge spesso di qualcosa che “fa impazzire il web”, di solito qualche video virale, o una foto, o un meme, oppure delle tette. ma pensavo: e se prima o poi uscisse fuori qualcosa che davvero, letteralmente, faccia impazzire la gente tramite il web? qualcosa di realmente devastante, qualcosa che provochi un’emergenza mondiale. non una cosa ironica, non una cosa che in un certo senso si possa dire che faccia “impazzire”. ma qualcosa che faccia impazzire davvero.

ecco, avessi milioni di euro finanzierei questo tipo di ricerca: trovare qualcosa che faccia impazzire la gente online, che porti al caos totale***

ho pensato a diverse ipotesi, e a parte l’impossibile virus di computer che contagia le persone, o un video che se lo guardi agisce in qualche modo sul tuo cervello (ce ne sono stati alcuni, ma più che altro giochetti o leggende metropolitane), una soluzione potrebbe essere una gif ipnotica che in maniera subliminale induca nel cervello di che la guarda il messaggio di suicidarsi. ma siamo sempre nel campo dei giochetti e delle leggende metropolitane, perché, a parte che dubito sia realizzabile, basterebbe non guardarla. comunque presuppone un’azione da parte dell’utente che decide, coscientemente, di guardarla (almeno che non si hackeri tutto il web e si metta questa gif-fine-di-mondo come sfondo di tutti i siti – impossibile). qualcuno cliccherebbe comunque, ma la maggior parte no.

dunque dev’essere qualcosa che agisca senza che l’utente se ne accorga.

dopo aver scartato varie ipotesi, una più idiota dell’altra, alla fine ci sono arrivato: con i siti di notizie. cioè abituandoci a notizie che non sono notizie, a fatti che non sono fatti, a foto rubate di tizie nude che fino al giorno prima non avevi mai sentito, alle gallery fotografiche con 60 foto del cane del presidente obama, all’intrattenimento mediocre, alla stronzatina da condividere perché comunque fa ridere, all’indignazione quotidiana, a netflix, ai video di merda, alla bassa qualità, alla nostalgia dei filmetti che guardavi da bambino, dei prodotti che consumavi, alla nostalgia di tutto, all’approfondimento impegnato di cose inutili… in pratica ciò che conosciamo oggi come web, o come realtà, se preferite.

in questo senso dunque è vero: sono cose che fanno impazzire il web.

la cosa sorprendente è che viene detto chiaramente: “il video che fa impazzire” fa impazzire davvero. è una soluzione soft rispetto alla mia ingenua idea della gif ipnotica che porta al suicidio, e per questo più efficace, più funzionale. quando clicchiamo su qualcosa che “fa impazzire il web” stiamo realmente impazzendo. niente psicosi di massa, niente emergenza mondiale, ma qualcosa di più strisciante, lento e devastante, come un’infiltrazione d’acqua che con gli anni distrugge le fondamenta e che ci porta tutti in un abisso di demenza e stupidità, tutti più frivoli e mediocri ma soprattutto innocui.

non ci fa impazzire portandoci a diventare cani idrofobi che spaccano tutto e poi vanno in strada a farsi esplodere, ma è qualcosa di più simile a una demenza senile, all’alzheimer, all’offuscamento del fumatore d’oppio.

e questa tecnica non colpisce solo la massa idiota (cioè Gli Altri – tutti quelli che non siamo noi), ma anche i più istruiti, gli inutilmente istruiti, che si riuniscono online per masturbarsi a colpi di articoli o libri che hanno letto, a filosofare per finta, a commentare, a scrivere. “leggi questo saggio che fa impazzire il web” è la stessa cosa di “guarda questo video di un cane che balla che fa impazzire il web”.

in sintesi è la cultura.

è la cultura che fa impazzire, che addirittura uccide, e non si sfugge. è ovunque e se scappi ti raggiunge. se fai una torta salata senza uova l’amico che ti viene a trovare a pranzo impazzirà e ti farà un pippone così contro i vegani, prima che tu possa dire che le uova erano semplicemente finite e non avevi voglia di andare a comprarle e quindi solo per questo motivo hai fatto la torta salata senza uova. se dici che ti piace una canzone o un libro, scoprirai di far parte di qualche categoria di persone che ignoravi, magari sei un hipster (si dice ancora? e forum? e chat?) perché ti piace quella cosa e hai pure la barba, quindi tutto torna. se ti piace una cosa sei una categoria, se non ti piace sei un’altra categoria, se poi non la conoscevi, c’è una categoria anche per questo. siamo sempre dentro fatti culturali, e quindi siamo sempre nel web, ovvero nella realtà.

e se un giorno apparisse un link con scritto “clicca qui per uscire dalla realtà”, non fidatevi. non cliccate, nemmeno se sopra c’è la faccia di laurence fishburne. sarebbe o un virus o qualcosa simile a quei video che partono da soli con tizi che guadagnano 10mila dollari al giorno e ti dicono di cliccare per scoprire come. purtroppo non possiamo uscire dalla realtà, siamo intrappolati in questa cella. l’acqua sta lentamente infiltrando, prima o poi annegheremo e l’ultima immagine che vedremo sarà un cane ballerino che sta facendo impazzire il web****.

 

*per dire quanto tutto sia complicato: all’inizio avevo scritto “giornali” poi ho pensato che non era la parola giusta, alcuni non sono giornali, ma cosa sono? blog nemmeno, quindi mi sono ritrovato come i vecchi che qualche anno fa confondevano email e siti, forum e chat, non so più come chiamare le cose; e allora ho optato per “siti”.

**idem. danno notizie questi siti? che notizie? parlano davvero di fatti, di cose rilevanti? provate a non seguire l’attualità per un mese e scoprirete che non succede nulla di realmente rilevante. nulla.

***è un pensiero fisso: mi sono ricordato di aver scritto questo quattro anni fa

****o l’approfondimento su questo, o l’articolo filosofico pop ironico, o il post indignato degli animalisti, o il post indignato contro gli animalisti, ecc. ecc.


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