I Carabinieri del Destino


Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall’amico Lapin:

I Carabinieri del Destino, opera manifesto della corrente del Carabinierismo Futurista. Privi di volto ma con un grande cuore, i CdD perlustrano in incognito i lunapark insinuando tra gli usuali strumenti della fattucchiera di Voghera la paletta e il cappello, sufficienti nella loro stringatezza a richiamare tutto un universo di eroismo, sacrifici, barzellette e soprattutto tanta umanità. Ecco che, tra un Appeso e un Tredici, i venerabili simboli dell’Arma si tingono di nuove sfumature: uno scettro druidico? Il copricapo di un oscuro ordine sacerdotale? Con quest’opera il carabinierismo entra da par suo nella corrente futurista, sconvolgendone e nel contempo denunciandone (per dovere d’ufficio) i dettami.

Lapin


2 risposte a “I Carabinieri del Destino”

  1. Sfrutto il più recente post taggato “arte” per porre una necessaria domanda: è forse possibile che i media di comunicazione di massa (e chiunque li usi o si faccia usare da loro) abbiano fagocitato l’idea di condividere e apprezzare opere degne del M.A.I.? Nell’infinita (“red queen race”) lotta per [conquistare l’attenzione e] plagiare la mente dei consumatori, l’unica strategia vincente è copiare le tecniche di chi riesca nell’obiettivo. Causa scatenante di questa domanda è l’ormai giurassico insieme di foto e video pubblicato sul feisbuc dal comune di Rimini ad aprile 2020.
    https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/foto/controlli-droni-1.5112009
    Sicuramente non sarù un caso che i post taggati “arte” si interrompano proprio col sopraggiungere della pandemia, quando evidentemente i media di comunicazione di massa (e la coscienza collettiva) sono arrivati ad adottare le medesime sensibilità del M.A.I.
    Non ci resta che sperare e ricercare una nuova avanguardia.

  2. no, in effetti non è un caso, coniglio bianco. come curatori del MAI abbiamo sempre pensato che “la realtà è l’impossibile”, ma quando tutto ciò diviene così esplicito preferiamo cambiare metodo. quindi non per forza una nuova avanguardia ma di sicuro un nuovo metodo di diffusione da parte nostra come curatori. c’è voluto un po’ per risponderti perché non mi ricordavo la password, la perdo in continuazione, è tutta una vita a “recuperare password”.

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