dieta personalizzata

torta dieta bilanciasono indeciso se cominciare o meno una dieta personalizzata. Al momento almeno la metà delle persone che conosco è a dieta. Sarà perché è estate, sarà perché siamo tutti con qualche tipo di problema e di solito il cibo si becca la colpa di tutto, sarà perchè va di moda da quando la principessa ha fatto la dieta dukan. comunque, provo a chiarirmi le idee, ecco quelle che hanno provato le persone che conosco.
ovvio che ognuno ha obiettivi diversi, c’è chi vuole dimagrire, chi vuole mettere su muscoli, chi vuole farsi passare il mal di testa e chi semplicemente vuole dormire meglio, ecco cos’è successo ai miei amici per ogni tipo di dieta provata:

difficoltà: medio-facile

dieta iperproteica (tipo dieta dukan)

ho un’amica che l’ha provata sulla scia della moda 2012, è sempre stata formosa (non grassa sia chiaro), ha provato la dieta dukan addirittura su consiglio di una dietologa, risultato dopo 4 mesi, è esattamente come prima, quindi nel suo caso non ha funzionato. Va detto che non ha mai iniziato nessun tipo di sport o movimento fisico, e che si è sentita molto male dopo le prime 2 settimane in modalità “solo carne”. Ho anche un’altra amica che l’ha provata ed invece è molto contenta, il suo parere è qui, nei commenti.
parere personale: cazzata modaiola, che fa pure male.

difficoltà: difficile

dieta a zona

L’ha provata il fratello di un’amica, pare si sia “perso per strada”. Il fatto che serva comprare integratori, barrette ecc mi fa pensare che sia essenzialmente una mossa commerciale. Guarda caso è una dieta famosa solo perchè la facevano alcuni vip. In generale integratori e barrette mi sembrano sempre un trucchetto per fregare il cervello e fargli credere di essere sazio. Non mi è chiaro come, secondo loro, potrebbe fare bene il fatto di mangiare in continuazione roba in scatola, ultralavorata e complessa, con coloranti e addensanti. Certo si può fare la dieta a zona anche con cose “normali”, ma l’obbligo degli spuntini non è sempre facile da rispettare, oltre anche alla regola sulle “proporzioni” di carboidrati, grassi e proteine.
parere personale: innaturale.

difficoltà: facile

dieta del DNA

la sta facendo la mia ragazza, appena c’è qualche notiza in più la aggiungo
parere personale: interessante ma difficile

ho conosciuto tre persone che sono andate da dietologi diversi, in un caso non era proprio un dietologo, piuttosto era una specie di consulente herbalife, e infatti quello è stato una fregatura (mi dicono). Gli altri due sono molto contenti anche se hanno speso abbastanza (il primo ha speso 150 euro, il secondo 320)
parere personale: non mi è mai piaciuta la gente che mi dice cosa mangiare

difficoltà: medio-difficile

dieta della tisana (tisanoreica?)

non conosco nessuno che l’ha provata ma mi è sempre sembrata una cavolata, stile fiori di bach per capirci. Come tutto ciò che promette grandi risultati col minimo della fatica mi si scatenano grandi dubbi e mi si azzera la voglia di provare sul mio corpo.
parere personale: cazzata

dieta dell’uva

questa è una di quelle cose mitologiche di cui mi racconta sempre mia nonna, consiste nel mangiare veramente un casino di uva ad orari improbabili. Non ho mai visto mia nonna magra (se non quegli anni che è morto il nonno ed era veramente triste). Sta di fatto che le è sempre piaciuta molto e la fa quasi tutti gli anni verso settembre/ottobre.
parere personale: cazzata

dieta sulla base delle intolleranze

Sulla base di qualche tipo di test (del sangue, DRIA, o altri) vengono rilevate le intolleranze alimentari (che non sono per il momento scientificamente provate tra l’altro). Quindi viene stabilito un periodo di “disintossicazione” ed un periodo “normale”. Io ho provato vari test e devo dire che sono stato sempre soddisfatto dei risultati. Attenzione che le intolleranze cambiano nel tempo quindi a volte, diciamo ogni 15 anni, si può rifare il test e variare variare variare l’alimentazione è in pratica l’unica arma contro le intolleranze. Viene da chiedersi come abbiamo fatto a sopravvivere fino ad oggi.
parere personale: utile (l’ho provata)

difficoltà: medio-facile

digiuno settimanale

Il digiuno settimanale lo fa il mio capo in ufficio dopo aver letto il libro di Veronesi, è oltre un anno che segue in maniera esatta i consigli del libro ed oltre ad aver perso peso ha anche le analisi del sangue perfette (cosa da non sottovalutare). Purtroppo il mio capo è uno con una volontà ferrea… altra cosa da non sottovalutare perchè mica tutti ce la fanno a controllarsi, soprattutto il giorno dopo il digiuno se non stai attento mangeresti il quadruplo. Come sempre la volontà è la parola chiave di questo stile di vita, anche perchè di solito si finisce a dieta proprio perchè per tutto il resto dell’anno, ogni singola volta la “gola” ha vinto qualche partita.

del diugiuno comunque ho letto su vari libri ayurvedici, che di solito ne parlano in tono entusiastico. Fin da piccolo io ogni tanto lo faccio, più che altro il giorno dopo il pranzo di natale a casa della nonna ed in altri momenti in cui è più un’ancora di salvezza che un modo per dimagrire. Mi piace il digiuno perchè spesso mi aiuta a capire se mangio per gola o per fame, a volte il troppo cibo mi “anestetizza” e il digiuno mi aiuta a sentire di nuovo qual’è la fame vera e qual’è quella “finta” (tipicamente la fame finta per me è quella del pranzo, quella vera quella della cena). PS. serve bere moltissimo.
parere personale: utile, ma non è dieta (anche se Veronesi nel suo libro lo consiglia anche come stile di vita)

difficoltà: estrema

dieta a punti

ho un amico nerd (programmatore) che ogni anno la fa, e ci ha perso qualcosa come 20 kili. Di sicuro una delle diete più difficili di cui abbia sentito parlare: ogni cibo ha un punteggio, e per ogni pasto non si possono mangiare più di tot punti. Quindi apri il libricino dei punti, lo confronti con quello che hai in frigo e mangi secondo gli “ordini” del libricino. Anche in questo caso serve molto autocontrollo e soprattutto serve una grande motivazione. E’ interessante perchè il continuo far calcoli e misure tiene impegnato il cervello, che si distrae anche dalla sua fame “imposta” e riesce a concentrarsi sulla fame reale.
parere personale: impossibile

difficoltà: preparazione complessa, poi media

dieta del gruppo sanguigno

ne abbiamo letto un po su un libro trovato in casa per caso, e devo dire che mi ha fatto una bella impressione. Non l’ho provata personalmente perchè è intanto difficile reperire tutte le informazioni che chiede (lunghezza degli arti, gruppo sanguigno, analisi del sangue ecc.) In generale comunque mi piacciono quelle diete che mi fanno “capire” che c’è qualche tipo di interesse nel capire il mio metabolismo prima di consigliarmi cosa mangiare.
parere personale: interessante ma troppo difficile

difficoltà: difficile moderarsi

dieta mediterranea

altro concetto leggendario di cui parlano tutti e che nessuno mette in pratica. Pare che da noi si mangi “meglio” che nel resto del mondo eppure anche da noi cominciano gli obesi, vanno alla grande le malattie cardiache e problemi di ogni tipo, esattamente come altro. Ho il sospetto che se ne parli solo perchè qualche ditta che produce pasta ha messo in giro la voce qualche anno fa con varie pubblicità a largo spettro. Inoltre si sa che agli italiani piace sentirsi i migliori del mondo anche se poi nel mondo in pochi sanno dov’è l’italia.
parere personale: roba da vips

difficoltà: difficile

Vegetariani e vegani

ovviamente essere vegetariani non è una “dieta” in senso tradizionale, visto che si trovano anche vegetariani ciccioni, vegetariani col mal di testa ecc. in generale comunque a parte che è una cosa buona per l’ambiente il fatto di non mangiare carne (o ridurla di molto) direi che è un ottimo modo per allenare l’autocontrollo e soprattutto un ottima scusa per dire “no” alle nonne quando insistono per farti mangiare i loro piatti impossibili.
parere personale: interessante

Motivazione e forza d’animo

mi sembra di capire che l’ingrediente principale di tutte queste diete sia comunque la motivazione. Risulta evidente la sua importanza in diete difficili (come la dieta a punti), ma in generale più motivazione equivale anche ad un maggior autocontrollo, che in fin dei conti è quella “molla” nella testa che ci fa dire “ok basta così, magari non sono sazio o magari non completamente felice di questo pasto, ma basta così”.

La fame: cervello contro stomaco

Parliamoci chiaro, la fame esiste e meno male che esiste dato che è una cosa molto buona. Lo sa bene chi come me da bambino per lunghi periodi ha perso la fame a causa di situazioni familiari difficili o per via di genitori incapaci di gestire le necessità alimentari (e psicologiche) di un bimbo.

Il problema della fame è ovviamente l’abuso commerciale che se ne fa per indurla in modo artificiale con pubblicità martellanti. Oltre all’indurre la fame ovviamente siamo anche martellati da cibi che consideriamo buoni solo in funzione della continua presenza mediatica (tipo fast food). Per il cervello e per lo stomaco è sempre piu difficile andare d’accordo, conciliare bisogni reali e voglie indotte (vale la stessa cosa per la sete). Dopo qualche anno passato a guardare tv e giornali si arriva perfino a confondere i due stimoli, non si sa più capire di cosa ha bisogno il nostro corpo, non capiamo se ci mancano minerali o vitamine o zuccheri, non sappiamo cosa scegliere al ristorante perchè piatti molto complessi oltre che difficili da digerire sono anche difficili da “predire” o meglio difficile a dirsi se quella pizza sarà digerita bene o male, difficile fermarsi una volta che si ha iniziato a mangiare.

Gli uomini di marketing imparano a nutrire prima il cervello dei clienti che lo stomaco, e i clienti dimenticano come riconoscere uno stomaco soddisfatto e come distinguerlo dal semplice senso di sazietà (che per la verità in condizioni normali arriva molto presto, e viene quasi subito ignorato in funzione delle altre voglie costruite).

Mangiare in modo cosciente (mindful eating)

A quando pare il nostro cervello ha, tra i suoi tanti automatismi, anche quello per il controllo del peso. Se il cervello è convinto di pesare poco rispetto al suo standard, farà consumare meno calorie ai muscoli. Viceversa, se non ci rendiamo conto di mangiare anche quando non abbiamo fame, il corpo ingrasserà in ogni caso e soprattutto potrebbe portare più in avanti quello standard. La filosofia del mindful eating dice di mangiare ogni volta che si ha fame… ma soprattutto di imparare a capire quando si è sazi, e smettere di mangiare. Questo per me è particolarmente difficile perchè per anni mio padre mi ha allenato a “finire quello che c’era nel piatto” perchè sarebbe stato maleducazione lasciarlo. E così ancora oggi devo farmi più coraggio per lasciare qualcosa nel piatto piuttosto che per “spegnere il cervello” e mangiarlo lo stesso. Ancora una volta per togliermi di dosso i problemi del presente dovrò andare indietro nel tempo e risolvere quei problemi nati in famiglia tanti anni fa.

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Commenti

  1. Pingback: la gallina mangia l’uovo e l’uovo mangia la gallina | RRR

  2. ah! la dieta. negli states ora va molto la corrente dell’eating mindfully (http://zenhabits.net/mindful-eating, carissimo Leo), che secondo me è la strada migliore ma anche la più impegnativa psicologicamente (=piantarla di riversare nel cibo le proprie emozioni forti, rabbia, noia, insoddisfazione, stress ecc).

    nella redazione-di-moda dove lavoravo andava molto la tisanoreica, ma è da pazzi. la dieta a zona l’ha provata mio fratello per migliorare le prestazioni sportive e si è perso per strada. essere vegani/vegetariani non ti fa perdere peso (anzi!), io sto provando la dukan e per me sta funzionando alla grande, mai mangiato tanto pesce e sto imparando a cucinare il tofu. la dieta del gruppo sanguigno l’avevo studiata e mi ci ero trovata molto, ma poi non so bene perché non l’ho seguita.

    per me, alla fine dei conti, la soluzione è mangiare per nutrirsi e muoversi di più (più bici, meno quattro ruote, per dire una banalità), aggiornaci sui tuoi ragionamenti-dietetici!

    • ciao Rachele! Non sapevo che stessi provando la dukan! E nelle prime settimane (quelle solo carne per capirci) come ti sei trovata? L’obiettivo qual è?

  3. nei primi giorni ho mangiato un sacco di pesce e mediamente abbastanza pollo/bresaola/tacchino, mi sono annoiata ma non tanto quanto pensavo 🙂

  4. magari dipende dagli obiettivi che uno si propone, o semplicemente dalla motivazione. E’ che quando si finisce di mangiare si vede solo il “breve” termine, la soddisfazione di quel momento preciso, e non si pensa quasi mai al futuro. Per dire finito di mangiare non si pensa quasi mai “ah, e domani cosa mangerò” (ameno che tu non sia mia nonna). Quandi si è sazi, o soddisfatti (che non è la stessa cosa) il mondo per un breve periodo finisce, e non è più importante. Poi a volte arriva il senso di colpa (nel mio caso). La soddisfazione per una dieta a volte riesce a farci contenti anche se ci rimane lo stimolo della fame da soddisfare, spesso è proprio solo uno stimolo, la vera “fame” di solito si placa quasi subito. Quello che resta da soddisfare è il cervello, viziato e abituato ai suoi stimoli e ai suoi comfort-food per compensare ad altre mancate soddisfazioni di altri momenti della giornata. Se una dieta riesce a dare questa soddisfazione al cervello (e di solito serve almeno poter vedere un qualche tipo di risultato prima di poter collegare lo sforzo al risultato) allora si può anche stare con la fame, la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo sarà abbastanza.

    in generale credo che una dieta diventa personalizzata quando anche il cervello la sente “sua”. Per esempio Luca quando mi parla della dieta a punti mi sembra sempre molto soddisfatto dei suoi risultati, e per lui è una vera sfida fare i conti cercando di capire cosa può mangiare ed in quale quantità.

    Nel mio caso, quando mangio spesso mi chiedo “ho mangiato abbastanza proteine?” – “ho mangiato abbastanza vitamine?” e se in quella giornata devo dare il massimo magari cerco di evitare la pasta o i carboidrati in generale, e mi concentro su cose che posso “bruciare” velocemente, tipo macedonia. Ci sono dei giorni che non ci penso, e mangio con la gola, così mi trovo nel piatto di tutto, faccio una gran confusione e magari poi impiego un’ora solo per digerire. Non mi metto a fare la dieta a zona solo perchè credo che le percentuali “standard” 40-30-30 siano sbagliate per il mio tipo di vita (ultra sedentaria 6gg/7 e ultra di corsa 1gg/7) però in un certo senso io ragiono già così. Ovvio che è totalmente innaturale. Quando mai un cane si fermerà a pensare “ho bisogno di vitamine”? Di certo, l’istinto lo guida e nel prato mangia un po’ di erba che ad istinto gli sembra buona per quel problemino di stitichezza… Ora, noi conviviamo con un costante smarrimento di questo istinto, che si trova perso tra stimoli pubblicitari, cultura alimentare, indicazioni della nonna… ed è difficile capire anche solo di cosa si ha bisogno. A volte basta un po’ di ragionamento con quel poco che sappiamo di come sono composti i cibi, altre volte c’è bisogno di una guida che “da fuori” ci dica quando stiamo esagerando e che ci aiuti a tenere una direzione coerente e completa.

    poi, quando ti arrivano i risultati ne riparliamo 🙂

  5. Hai dimenticato la mia dieta, la dieta edonista – ovvero magnare a botta perché piace magnà.

    Ok non è una dieta e devo ringraziare il metabolismo del porco di fuoco di Nanto che ho ricevuto.

    Ma tanto lo so che finirà la testa ed esploderò all’interno stile Hokuto.

    • eh Ben… tu sei nel fiore degli anni, il metabolismo ti aiuta 🙂

  6. Pingback: Stitichezza: il mio metodo INFALLIBILE | RRR

  7. Una cosa su cui la medicina alternativa e quella occidentale non sono d’accordo è il digiuno. In effetti quando per dimagrire semplicemente non mangi, la prima cosa che perdi non è il grasso, ma il tono muscolare, le forze. Poi sento dire un gran bene del digiuno per il ramadan. Pare che quella pratica sia molto salutare (ma sempre digiuno è)…

    • ciao Francesco, in questo caso ho voluto citare il digiuno come pratica “depurativa”, vorrei interessarmi più che altro di dieta in senso lato, quindi non solo per dimagrire ma anche soprattutto per stare meglio. Tra l’altro ho scoperto da qualche tempo che uno dei miei capi da qualche mese prova a fare il digiuno settimanale e ne è entusiasta… però ovviamente lui è uno di quelli con la motivazione di ferro, quindi di certo non è per tutti.

  8. Ciao Simone e complimenti
    per il tuo sito che ho scoperto per caso, e da
    fumatore che vuole smettere dopo 37 ANNI(porca miseria ladra)
    è un caso che ritengo molto ma molto gradito!
    Però permettimi solo una piccola critica spero costruttiva
    sul discorso Diete.Noto grosse lacune,che non noto sull’argomento del
    “brutto viziaccio”,nel campo dietistico.Vorrei donarti,ma
    forse inutilmente perchè magari già lo conosci,la dritta del blog
    di(personalmente un Grande)Valdo Vaccaro.Te lo consiglio
    per davvero ampliare le tue conoscenze in campo alimentare.
    Ti saluto ringraziandoti del tuo grande lavoro.
    A risentirci presto e Buona Vita a Te e ai Tuoi Cari.

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