Un Mutuo per pagare il caffè

dell’idiozia di fare un mutuo non ho ancora scritto, però lo penso da anni, vi basta fare un minimo di calcolo degli interessi che date alle banche per capire che ogni 100 euro che vi prestano… dovrete restituirne 130 o 140. Eppure in famiglia tutti mi hanno consigliato “ma si fatti un piccolo mutuo“. Il loro pensiero era “prendi pure la casa un po’ più grande di quella che ti puoi permettere, tanto la pagherai negli anni!“. Altro che economia domestica! Fatti i calcoli… tre o quattro anni di lavoro in più buttati via, che saranno mai? Si è sempre molto tranquilli quando si parla dei soldi altrui. Mi è venuta voglia di scriverne perchè ieri ho fatto due conti ed ho trovato un’idiozia altrettanto esagerata, e quando trovo due cose simili devo farci un post.

Avete mai calcolato quanto vi costa il caffè?

io si.
caffe cialde riciclo

una confezione di caffè (14 cialde) al supermercato mi costa 4 € (su amazon 50 a 10€ cioè risparmio -28% ) e contiente:

  • 44 grammi di plastica
  • 1 grammo alluminio
  • 95 grammi caffè

e nella nostra famiglia (2 adulti e 1 bimba) dura 3 giorni. Il calcolo economico annuo quindi è piuttosto facile:

  • 4 euro x 120 confezioni = 480 euro
  • corrente = 50 euro / anno
  • altri caffè al bar = 100 euro / anno

tot: 630 euro / anno… solo per il caffè! Per fortuna che abbiamo una macchina del caffè abbastanza economica, con altre marche per lo stesso numero di caffè si arriva a 1000 euro/anno! Con le cialde compatibili il prezzo cala del 20/25%, ma quello che non cambia è l’inquinamento per l’ambiente:

  • 11,5 Kg di caffè anno
  • 5,3 Kg plastica anno
  • 120 grammi alluminio anno

a questi vanno aggiunti i costi idrici ed energetici per produrre, trasportare e lavorare il caffè e la plastica: per fare una tazza di caffè servono almeno 140 litri d’acqua virtuale questo significa che all’anno la mia famiglia consuma oltre 200.000 litri d’acqua e spende almeno 600 euro… solo per bere caffè. Come l’assicurazione dell’automobile o gli interessi che regaliamo alle banche per avere il mutuo.

Quando in famiglia faccio presente questo genere di conti annuali di solito mi prendono in giro o mi sgridano “ah! se dovessi calcolare tutto che vita sarebbe!” di solito segue poi un consiglio edonistico “e goditi questo caffè e basta!” (sempre valido il principio espresso sui soldi degli altri). Eppure il caffè è la seconda merce più scambiata al mondo (al primo posto c’è il petrolio) un motivo ci sarà!

Nessuno sembra rendersi conto che tra automobile (2400 euro/anno di benzina, 500 euro di assicurazione, 500 euro di meccanico, 150 euro di bollo), mutuo e caffè stiamo spendendo una vita di lavoro per un guadagno altrui.

finanza reale e finanza “derivata”

Se mettiamo a paragone il lavoro e prodotti della terra che hanno generato un ricavo con i prodotti finanziari, vediamo quanto sia impressionante la dimensione del mercato virtuale rispetto al mercato reale.
dimensione-industria-finanziaria

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Commenti

  1. no, non parliamone. Ho provato a disintossicarmi per una settimana e sembravo uno zombie

  2. E’ un topic interessante 🙂
    Secondo me però la maggior parte dei soldi che abbiamo vanno a finire in tasche altrui, a meno di non fare lavori molto particolari che ti permettano un buon margine di autosussistenza alimentare e – diciamo – logistica.
    D’altronde non è una problematica risolvibile singolarmente da ognuno di noi anche se adottiamo approcci meticolosi e cerchiamo di calcolare il costo quotidiano di prodotti a lungo termine ed il costo annuo di prodotti a consumo rapido.
    Credo semplicemente che il margine che noi possiamo avere è quello etico, cioè rendersi conto che inevitabilmente arricchirai tante persone che si sforzano relativamente poco con i soldi per cui tu, conoscendoti, ti sforzi e ti applichi molto per avere, e quindi decidere di darli soltanto a quelle che pensi lo meritino.

    • ciao Marco grazie per il commento, come sai mi trovi perfettamente d’accordo. Il boicottaggio credo sia una delle poche “armi non violente” utilizzabili in ogni circostanza, sia dal singolo che dal gruppo. Considerando la benzina per esempio, 2500 euro all’anno in meno per un distributore di benzina possono fare una piccola differenza. Bastano pochi clienti (es. 5-10%) che scelgono coscientemente di non andare in quel distributore ed il bilancio dopo 3-4 anni sarà già molto diverso da quelli della concorrenza.

      il margine etico è una cosa fantastica che mi rende a volte (in famiglia) ancora più scostante e pignolo di quello che sarei “normalmente” però insomma si fa quel che si può 🙂

  3. Hai fatto per caso il calcolo di quanto costa quello senza cialde? Mi interessa particolarmente 🙂

    • certo 🙂 il caffè con la moka costa un terzo o un quarto, a seconda che si scelga quello economico o quello caro!

  4. Sono d’accordo, tra l’altro il caffè fa anche male al tratto gastro-intestinale, crea dipendenza. Lo zucchero raffinato che ci si mette dentro non ne parliamo. Calcolare i costi in una famiglia – ma anche come individuo – dovrebbe essere fondamentale, per ogni singola cosa. E non è da scoppiati. È essere obiettivi. Io la penso come te. Ciao Simone, saluti

    • ciao Marco, per lo zucchero ho sostituito con quello di canna che ha qualche vitamina in più ma mi rendo conto che non è una reale alternativa. Il benessere sarebbe essere soddisfatti anche con altre bevande, orzo, cicoria, mate, ginseng eccetera…

    • aggiornamento 2017. addio zucchero, ridotto caffè del 50%… e sto molto meglio di un anno fa.

  5. Io senza caffè non potrei vivere. Ho usato anche io per un anno la stessa macchina della stessa marca che hai pubblicato tu poi mi sono stufata, nulla è meglio della cara vecchia moka. Il caffè è un piacere. Un mio amico ha una macchina da caffè che parte dalla macinazione del chicco, enorme…ma dice che così sei sicuro di cosa bevi. Ha ragione a modo suo.

    • inizialmente pensavo così anche io. A distanza di tanti anni da quando ho scritto questo post anche io alla fine ho preso uno di quei macchinoni che macinano i chicchi, hanno bisogno di molto tempo di manutenzione ma alla fine il caffè è discreto. La moka resta sempre la migliore per facilità di utilizzo, gusto e soprattutto assenza quasi totale di manutenzione. Il costo invece… purtroppo rimane sempre!

  6. Questo ragionamento fondamentalmente vale per ogni bene di consumo, e ogni piccolo piacere della vita quotidiana… ma allora dovremmo vivere come degli asceti?

    • Ciao Giuseppe!

      Guarda, come vivere non l’ho ancora capito per me stesso, figurati se mi permetto di consigliarlo ad altri. Guardando però a come spendevo i soldi, mi sono accorto che la maggior parte delle mie spese era composta da piccoli acquisti giornalieri.

      Questi sono i soldi che spendevo mediamente ogni anno, divisi in funzione della spesa:

      spesa minore di 10€ = 2500 (21% del totale)
      spesa minore di 30€ = 3500 (29% del totale)
      spesa maggiore di 50€ = 6000 (50% del totale)
      Tot: 12000€ (ogni anno)

      Come vedi le spese inferiori di 50 euro da sole sono la metà del totale. Guarda cosa succede risparmiando sulle piccole spese quotidiane giornaliere, tipo il caffè:

      spesa minore 10€ = 536 (7%)
      spesa minore 30€ = 1237 (16%)
      spesa maggiore 50€ = 6000 (77%)
      Tot: 7773€ –> risparmio 35% di 12000
      restano in tasca 4227€ euro in più l’anno

      Sostanzialmente sono scelte. Io ho scelto di non risparmiare su bollette, qualche giorno di ferie, serate in pizzeria con gli amici, mi è bastato risparmiare invece nei piccoli vizi quotidiani (caffè, acqua in bottiglia comprata al bar invece che portata da casa, snack alle macchinette, chewingum, ecc.) per ottenere l’equivalente di un aumento di stipendio notevolissimo.

      Al momento non mi sento un asceta, tuttavia essendo oltre 10 anni che vivo così… ho evitato 40.000 euro di spesa che sul lungo periodo è inutile, essendo sostanzialmente piccoli vizi quotidiani che il giorno dopo nemmeno ti ricordi. Es. te lo ricordi come ti sei goduto il caffè di una settimana fa? Noi non le ricordiamo queste cose, ma il conto in banca si.

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