The Social Network II: Apocalypse


Storia di un Mark Zuckerberg solo, ricchissimo e divorato dai dubbi. Scrive lettere deliranti agli amici polacchi dove dice che forse sta sbagliando tutto, forse l’hanno incastrato. Gli amici non capiscono cosa vuol dire, si preoccupano, ma lui non risponde più. La notte si ubriaca, entra nella server farm di Facebook e fa saltare in aria tutto. Ma quello che succede in seguito è assolutamente imprevedibile. Tutti i computer, tablet e cellulari che in quel momento erano collegati a Facebook esplodono: le vittime sono milioni. Viene fuori che già da tempo Zuckerberg, in preda alla megalomania, aveva deciso di coinvolgere il mondo intero nella sua depressione. Con questo scopo aveva creato un virus all’interno di Facebook pronto a far esplodere tutti i dispositivi collegati alla rete. Ironicamente, prima di morire saltando in aria assieme alla sua creatura, aveva lasciato un ultimo messaggio su Twitter, un social network rivale, dove diceva semplicemente “LOL”. Ma il tecnico di turno a quell’ora nei server di Twitter stava a sua volta utilizzando Facebook: il suo smartphone esplode, lui rovescia il caffè sul sistema centrale e fa saltare in aria anche Twitter. La stessa cosa succede in molti altri social network: si innesca una reazione a catena e in meno di due ore la maggior parte non esistono più. Il mondo sembra sull’orlo dell’apocalisse. Si salva solo My Space, che viene utilizzato dalle autorità per coordinare i soccorsi.


Una risposta a “The Social Network II: Apocalypse”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *