lo zio boomer che si ricorda le vite precedenti


lo zio boomer è intrappolato in un mondo fatto di memoria, di passato, di “si è sempre fatto così” che non è riferito a periodi misurabili in migliaia di anni, ma al massimo in un paio di decenni, quando lui era giovane.

lo zio boomer si ricorda solo le vite precedenti a quelle attuali, nello specifico si ricorda solo la sua. ha terrore dei cambiamenti. non ne ha fatto in vita sua, non vuole che nessuno ne faccia. perfino il clima del pianeta, se cambia, allo zio boomer non va bene, non lo accetta, non ci crede, pensa che sia una nuova moda dei giovinastri e che il tempo “è sempre stato così”.

esistono solo gli anni ottanta, novanta e primo decennio del duemila. lo zio boomer che ricorda le vite precedenti vive in un sogno che chiama realtà. si spaventa per suoni e colori che non ha mai visto. è una creatura fragile, a volte tenera, a volte molto crudele. può tremare spaventato di fronte a una novità, o impugnare un’arma o una fiaccola e incitare alla violenza e all’odio. non è una creatura complessa, con un minimo di studio il suo comportamento diventa prevedibile.

dice cose come “sul dizionario questa parola non esiste” ma non prende un dizionario in mano da quando ha fatto le scuole. per qualche motivo misterioso, è convinto di avere sempre ragione, e per non farlo agitare è bene non contraddirlo, e magari accarezzarlo dolcemente.

lo zio boomer è intrappolato da qualche parte nel passato, ma il suo corpo vive in questo che noi percepiamo come presente. lo zio boomer pensa “questa realtà è eterna” ma sotto sotto sente che non è così, che tutto è in continuo divenire, tutto è impermanente, tutto è in continua trasformazione, e questa cosa lo terrorizza.

nel suo caso il meccanismo di reincarnazione, o per meglio dire di “continuazione”, si è inceppato: lo zio boomer doveva trasformarsi come tutte le cose, ma per un difetto nel congegno è rimasto così, immutabile, come la sua password a cinque caratteri che usa per loggarsi a facebook.

alla fine, alla vera fine, si addormenterà dolcemente e smetterà di esistere in questa forma, per reincarnarsi – finalmente – nelle prossime vite.

 


4 risposte a “lo zio boomer che si ricorda le vite precedenti”

  1. OMMIODDIO! Ho capito ADESSO* il riferimento nel titolo!!!
    *tecnicamente qualche ora fa, ma non avevo modo di scriverti.
    Immagina la scena: scendo a buttare la spazzatura, passo a fianco di una vecchissima Clio dei miei vecchissimi vicini di casa. E penso “con un’auto così, sono rimasti proprio in un’altra epoca. Come lo zio boomer del post su VMC…” e niente, mentre differenziavo carta e vetro sono stato folgorato: mesi or sono avevo scaricato e tentato di vedere con mia moglie il film in oggetto. Per i primi 30-40 minuti non ci abbiamo capito nulla, poi ci siamo assopiti. Ma soprattutto, quante sono le persone che leggono qui e conoscono quel titolo? o siamo nell’ennesima bolla?
    Comunque grazie per un’epifania inaspettata.

  2. “epifanie durante la raccolta differenziata” ahah è un bellissimo titolo, in tema di titoli.

    guarda, prima rispondo alla tua domanda sulla bolla: certo che sì! dove pensavi di essere? siamo in uno degli anfratti del web, sottoterra, siamo micorrizici. ci manca tanto così che ci voglia tor per entrare su vmc :)

    detto ciò, addormentarsi guardando un film di Apichatpong Weerasethakul è normale, può capitare, ed è bello. nel 2018 ha perfino fatto un’installazione artistica dove SI DORMIVA ( https://currentsjournal.net/Apichatpong-Weerasethakuls-Sleep-Cinema ). in diverse interviste ha spiegato che è affascinato dal sonno e che a lui va benissimo se gli spettatori si addormentano mentre guardano i suoi film, perché è una cosa bella.

    il suo è un cinema onirico senza dubbio, ma più che un cinema del “sogno” è un cinema del “sonno”, di sospensione, di abbandono. secondo me è affascinante anche per questo, dove andiamo quando dormiamo? dove siamo? se mostri il sogno, è un po’ come se spiegassi. mostrare il dormire e basta è più misterioso, rende il film stesso una specie di dormiveglia perenne, è come una meditazione di rilassamento profondo (dove infatti capita spesso di addormentarsi), o un trip (lui stesso in un’intervista ricordo che faceva un paragona tra dormire/sognare e bere/drogarsi).

    spesso nei suoi film ci sono personaggi che dormono (ne suo ultimo film una delle scene più potenti è un tizio che si addormenta, ne parlavo qua https://www.harrr.org/vmc/?p=4180). nel suo film che amo di più, cemetery of splendour, è l’idea centrale della trama, un gruppo di soldati affetti da una misteriosa malattia del sonno.

    pensa che in questo video, parlando proprio dello zio bonmee, dice esattamente che “you can sleep during my films” https://www.youtube.com/watch?v=DVNIvTqIMs4 quindi tu e tua moglie siete tipo gli spettatori ideale di Apichatpong.

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