Non sé, non opinione


Daiju, un giovane allievo del maestro Tekisui nel monastero di Bankei, voleva farsi un’opinione sul conflitto in Medio Oriente. “Non sei pronto” gli disse il maestro. Daiju era ostinato e decise di leggere cento libri in cento giorni, uno al giorno. Storia, geopolitica, reportage giornalistici, perfino fumetti: Daiju lesse avidamente e sottolineò molti passaggi, rubando non poche ore al sonno (durante il giorno meditava e lavorava nel giardino). Dopo cento giorni si ripresentò dal maestro Tekisui che, senza nemmeno ascoltarlo, lo respinse subito dicendo: “Non sei pronto, torna quando lo sarai”. Il giovane Daiju capì di essere ancora vittima di percezioni erronee; comprò altri libri e andò avanti a leggere e studiare, questa volta per un anno. Ma ancora una volta, un anno dopo, il maestro lo respinse: “Non sei pronto”. Daiju studiò un altro anno, ogni giorno, rubando tempo al sonno e pensando al conflitto in Medio Oriente anche durante la meditazione. Nel suo palazzo mentale si era formata un’opinione ormai da tempo, ma voleva che fosse solida, in modo che il maestro non potesse distruggerla immediatamente. Una mattina, finiti tutti i libri e i canali Telegram, Daiju si presentò dal maestro e, senza lasciargli il tempo di rispondere, disse “Ora sono pronto. Secondo me…”. “Te?” rispose il maestro. “Non c’è nessun te”. Daiju in quel momento raggiunse l’Illuminazione. Più tardi fu visto davanti a un grande falò di libri.


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