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la newsletter di lomography.it — che nulla ha da invidiare alla propaganda fascista per frequenza od intensità od omologazione/spirito critico della platea — regala ancora una volta preziose occasioni per farmi bollire il sangue. questi ingiustificabili figli di puttana infatti ignorano che il 90% della mia dieta è costituito dalle sardine in scatola, alimento che mi ha sostentato durante diversi culmini della disperazione, e che mai potrò o vorrò smettere di lodare.

davvero non riesco a esprimere lo scareggio, lo schifo e la desolazione che mi sono stati causati da questa vilificazione delle nobili specie della Sardina pilchardus e dello spratto europeo, gioie del Mediterraneo e del Baltico nonché prima ispirazione per l’immenso Cannery Row. possano torme di spiriti saraceni, possano flotte di navi fantasma norrene, unitamente all’Apparizione di John Steinbeck impugnare presto solide scimitarre e pesanti spade e oliati revolver, per discendere su Brera e rieducare tramite lo sterminio le chiaviche lomografe milanesi — devono chiavarsi in quel sanioso pitale che chiamano cranio la seguente lezione: le sardine non sono affar loro.