tra le cose per cui vale la pena studiare la storia cinese (scusate il disturbo)

oltre alla rivolta dei Turbanti Gialli, oltre alla volta in cui l’impero rischiò di finire in mano agli eunuchi, oltre al sottobosco malavitoso di Shanghai, oltre alla Società per l’Azione Vigorosa, oltre al cesto di frutta e verdura offerto a mo’ di sfottò a Stalin, rimarrà sempre nel mio cuore la vicenda di Rao Shushi. meridionale, colto, più volte inviato a studiare in occidente, comunista della vecchia guardia, fu uno che visse tutte le tappe dell’ascesa del PCC. dalla fondazione della Repubblica Popolare al 1954, anno della sua epurazione, Rao scalerà la gerarchia del Partito fino a diventare prima ‘presidente’ della Cina orientale, e infine Capo del Dipartimento Centrale dell’Organizzazione. il tortiglione che lo portò all’epurazione e all’umiliazione politica fu la sua alleanza col collega Gao Gang in funzione di contrasto all’accrescimento del potere di Liu Shaoqi (molto giovane, anch’egli protagonista di una rapidissima scalata verso i vertici del PCC, ma soprattutto ex sottoposto dello stesso Rao) — accrescimento che lo vedeva concorrere con Gao Gang per la successione a Mao Zedong. successe che la sommatoria dei poteri Gao-Rao[1] fece incazzare Mao a tal punto che i due vennero immediatamente cacciati a calci nel culo, e poi privati della tessera del Partito. di fronte a siffatto scuorno, Gao decise di ammazzarsi, mentre Rao preferì sbroccare in carcere, diventando schizofrenico. la sbroccata commosse lo stesso Mao Zedong a tal punto che Rao venne prima liberato e poi accolto in custodia in una fattoria fino alla sua morte, nel 1975.

vicenda, come ho detto, che rimarrà sempre nel mio cuore: forse perché finire i propri giorni in una fattoria dopo essere usciti irrimediabilmente di capa non è né uno scenario così inauspicabile né, soprattutto, un’ipotesi così irreale.

1. Gao-Rao, combinazione di cognomi che aumenta la comedy value della storia. si pensi che oltre alla rima, c’è un altro motivo per cui Gao-Rao sarebbe il nome perfetto per un duo comico: in cinese, infatti, 告饶 (gàoráo) è una formula cortese traducibile con scusate il disturbo.