Vestirmi sobrio, almeno quello – VMC+

Vestirmi sobrio, almeno quello


sono rimaste poche certezze. una di queste è che vestirsi, bisogna vestirsi: per quanto mi piacerebbe emulare i cinici o gli asceti che andavano in giro nudi, o dentro una botte, è cosa assodata che la carne deve coprire lo scheletro e l’abito deve coprire la carne; e nel mio caso più si copre e meno imbarazzo si prova.

ma come ogni anno arriva il problema del comprare dei vestiti nuovi. eggià, perché questa ridicola armatura si logora e distrugge, puntualmente, ogni 365 giorni, un po’ per colpa dell’economia cinese, un po’ per colpa mia e della mia vita incredibilmente avventurosa.

ma comprare vestiti è una cosa che non so fare. era molto meglio quando lo faceva mia madre. funzionava tutto a meraviglia: tornava a casa e me li faceva vedere; io mi limitavo a provarli e ad annuire se mi stavano; altrimenti li riportava indietro e li cambiava, e tutti erano contenti. inoltre mia madre è dotata di buon gusto, al contrario del sottoscritto.

da quando sono adulto invece non è più socialmente conveniente che sia lei a comprarmi i vestiti, dunque sono costretto a farlo da solo. non ho mai capito perché dovessi considerare una conquista, da adolescente, smettere di indossare i vestiti scelti da mamma. a me andava benissimo. ma sapete com’è, alla fine ci si adegua. il dottore non ti dà più le caramelle, ci si compra i vestiti da soli, arriva la tessera elettorale, prendi la patente e inizi a usare il water invece dal vasino…

ma alcune brutte esperienze mi hanno portato alla decisione di farmi accompagnare nei negozi dalla mia giovane sorella. ottimo consulente nel campo vestiario in quanto A) femmina e B) persona normale, al contrario del sottoscritto. il suo compito è aiutarmi ad evitare spiacevoli incidenti come l’acquisto per errore di abiti femminili (capitato) o di fermarmi in tempo quando una maglietta nera attillata, con un enorme teschio argentato al centro e scritte gotiche tutt’intorno, mi sembra “un’ottima idea”.

nonostante questo metodo funzioni continuo a rimpiangere il buon gusto di mia madre. grazie a lei per anni sono riuscito a vestirmi in stile casual, senza mai strafare, anonimo il tanto giusto da confondermi nella massa, e tutto questo senza mai dover uscire di casa per entrare in un negozio eccessivamente illuminato ed essere aggredito dalle commesse che ti succhiano l’anima se le guardi negli occhi.


4 risposte a “Vestirmi sobrio, almeno quello”

  1. dottore non ti dà più le caramelle, ci si compra i vestiti da soli, arriva la tessera elettorale, prendi la patente e inizi a usare il water invece dal vasino…

    in quest’ordine?

  2. vorrei ricordare che il verso originale del poeta era: e inizi a usare il water invece del balcone dell’inquilino…

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