Quando smettere di pulire?

Una parte comune del disturbo ossessivo compulsivo è l’incapacità di porre un limite alle azioni riparatorie, come per esempio la pulizia di un ambiente ritenuto “contaminante” o anche semplicemente sporco.

Tipicamente una cosa o un luogo possono essere sporchi quando si individuano uno o più di questi segnali:

  • si vede lo sporco
  • si odora qualche tipo di puzza (testimonianza dello sporco)
  • al tatto si sentono incrostazioni, unto ecc.

in tutti questi casi si può pulire fino a quando i segnali non scompaiono, tuttavia è importante stabilire confini accettabili anche prima di arrivare all’eliminazione del segnale.

Questo è utile per il semplice motivo che a volte la rimozione completa del segnale potrebbe richiedere una quantità di tempo ed energie superiore a quella disponibile in una giornata “umana”.

Facciamo un esempio: in seguito ad un lavoro di ristrutturazione, il bagno di casa sia molto sporco ed invaso da detriti di ogni genere, in pratica inutilizzabile. Diciamo che un pulitore esperto potrebbe riportarlo in condizioni ottimali in 16 ore. Ora, iniziamo a pulire e dopo 2 ore ci scappa la pipì. Ignoriamo lo stimolo e continuiamo a pulire, convinti che non sia igienico fare pipì in un bagno così sporco. Allora ottimizziamo le nostre azioni e decidiamo di pulire solo il water, perchè ne abbiamo un’esigenza immediata. A questo punto, diciamo dopo 3 ore ci troviamo con un water perfettamente pulito ed il resto del bagno sporco.

è necessario a questo punto tracciare un confine di accettazione, per poter fare la pipì nel water. Viceversa, se non accettiamo la situazione, l’alternativa è proseguire per altre 13 ore e usare il bagno solo quando sarà perfettamente pulito… peccato che questa circostanza sia totalmente innaturale per il nostro corpo, trattenere la pipì per 13 ore sarebbe infatti pericolosissimo per la nostra salute, ben più pericoloso che accettare di fare pipì in un bagno pulito in modo “non ottimale”.

L’abilità nel saper tracciare un confine di accettabilità è tra l’altro fondamentale in molte parti della vita, per esempio la gestione dello stress.

La persona affetta da disturbo ossessivo tipicamente non è in grado di individuare autonomamente questo “confine di accettabilità” e quindi trova stratagemmi basati sulla superstizione. Es: strofinare un certo numero di volte, pulire per una certa quantità di tempo, pulire un certo numero di volte.

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