
Biancaneve: scopri come Disney ipotecò la casa per un sogno animato
- La produzione di Biancaneve durò tre anni, dal 1934 al 1937.
- Oltre 750 artisti, animatori e tecnici coinvolti nel progetto.
- Il costo finale raggiunse 1.25 milioni di dollari, cifra ingente per l'epoca.
- Introdotta la "multiplane camera" per un effetto di profondità.
- Il film incassò oltre otto milioni di dollari alla sua prima uscita.
La genesi di un sogno animato: Biancaneve e i sette nani
Il 1937 segnò una data cruciale nella storia del cinema d’animazione con l’uscita di Biancaneve e i sette nani*. Benché non fosse il primo lungometraggio animato – un titolo che alcuni attribuiscono all’argentino *El Apóstol del 1917, oggi perduto – Biancaneve si distinse come il primo lungometraggio animato a colori di grande successo e con una distribuzione globale capillare. L’audace progetto, nato dalla visione di Walt Disney, si rivelò una scommessa finanziaria colossale, tanto da spingerlo, secondo alcune fonti, a impegnare la propria abitazione per garantirne la realizzazione. La genesi di questa pietra miliare dell’animazione è un racconto di ambizione, innovazione tecnica e rischi calcolati.
Walt Disney, già affermato nel panorama dei cortometraggi animati con personaggi iconici come Topolino e le Silly Symphonies*, coltivava l’ambizione di realizzare un lungometraggio che potesse elevare l’animazione a una forma d’arte compiuta. Le Silly Symphonies*, in particolare, rappresentarono un terreno fertile per la sperimentazione di nuove tecniche di animazione, audio e colore, gettando le basi per il progetto Biancaneve. L’idea di trasporre la fiaba dei fratelli Grimm in un lungometraggio animato prese forma nei primi anni ’30, in un’epoca in cui l’animazione era ancora considerata un genere minore. Disney intuì il potenziale di questa storia e si lanciò in un’impresa che avrebbe cambiato per sempre il volto del cinema.
La pre-produzione del film iniziò nel 1934 e si concentrò sullo sviluppo della storia, sulla creazione dei personaggi e sulla progettazione degli ambienti. La sceneggiatura subì diverse revisioni per adattare la fiaba originale al formato del lungometraggio. I personaggi dei nani, in particolare, furono oggetto di un’attenta caratterizzazione per renderli unici e memorabili. Walt Disney supervisionò personalmente ogni aspetto del progetto, assicurandosi che la sua visione fosse realizzata con la massima cura e attenzione ai dettagli. La preparazione di Biancaneve richiese una pianificazione meticolosa e un impegno costante da parte di tutto il team di produzione.
L’impegno produttivo e le innovazioni tecniche
La produzione di Biancaneve rappresentò una sfida logistica ed economica senza precedenti per la Walt Disney Productions. Il progetto, che richiese tre anni di intenso lavoro, dal 1934 al 1937, coinvolse un team di oltre 750 artisti, animatori e tecnici. La creazione di ogni singolo fotogramma del film richiedeva un processo laborioso e meticoloso, che prevedeva la realizzazione di disegni a mano, la colorazione delle celle e la ripresa con una cinepresa speciale. Walt Disney, figura carismatica e perfezionista, supervisionò personalmente ogni fase della produzione, incoraggiando il suo team a superare i limiti dell’animazione tradizionale.
Il budget iniziale per Biancaneve era di 500.000 dollari, ma i costi lievitarono rapidamente a causa della complessità del progetto e delle innovazioni tecniche che furono introdotte. Il costo finale raggiunse la cifra considerevole di 1.25 milioni di dollari, una somma ingente per l’epoca, che mise a dura prova le finanze della Disney. Roy Disney, fratello di Walt e responsabile finanziario dello studio, espresse le sue preoccupazioni per l’eccessivo costo del progetto, definendolo “la follia di Disney”. Nonostante le difficoltà finanziarie, Walt Disney rimase determinato a portare a termine il suo sogno, arrivando, secondo alcune fonti, a ipotecare la propria casa per ottenere i finanziamenti necessari.
Per superare i limiti dell’animazione tradizionale e rendere i movimenti dei personaggi più fluidi e realistici, furono sviluppate nuove tecniche e tecnologie. Una delle innovazioni più significative fu l’introduzione della “multiplane camera”, una speciale macchina da presa che consentiva di creare un effetto di profondità e tridimensionalità nelle scene. La multiplane camera, inventata da William Garity, permetteva di riprendere contemporaneamente diversi livelli di animazione, creando un senso di prospettiva e realismo senza precedenti. Questa tecnica fu utilizzata per la prima volta nel cortometraggio The Old Mill* del 1937, che vinse un premio Oscar per l’innovazione tecnica. L’impiego della multiplane camera in *Biancaneve contribuì in modo significativo al successo del film, regalando allo spettatore un’esperienza visiva coinvolgente.
Il debutto e l’impatto culturale
Il 21 dicembre 1937, Biancaneve e i sette nani fece il suo debutto al Carthay Circle Theater di Los Angeles, alla presenza di numerose celebrità di Hollywood. L’accoglienza fu entusiastica e il film fu accolto da una standing ovation. Il pubblico rimase affascinato dalla magia della storia, dalla bellezza dei disegni e dalle innovazioni tecniche che avevano reso possibile la sua realizzazione. La critica elogiò l’audacia di Walt Disney e il suo talento nel trasformare una fiaba popolare in un’opera d’arte senza tempo.
Biancaneve e i sette nani si rivelò un successo commerciale senza precedenti, incassando oltre otto milioni di dollari durante la sua prima uscita nelle sale cinematografiche. Il film salvò la Walt Disney Productions dal rischio di bancarotta e aprì la strada alla realizzazione di altri lungometraggi animati di successo, come Pinocchio*, *Fantasia* e *Bambi*. Il successo di *Biancaneve consacrò Walt Disney come uno dei più importanti innovatori del cinema e lo trasformò in un’icona culturale.
L’impatto culturale di Biancaneve e i sette nani fu enorme e duraturo. Il film contribuì a sdoganare l’animazione come forma d’arte per tutte le età e influenzò generazioni di artisti, registi e animatori. I personaggi di Biancaneve, i sette nani e la perfida regina cattiva sono diventati icone popolari, presenti in libri, fumetti, giocattoli e videogiochi. La colonna sonora del film, con canzoni indimenticabili come “Heigh-Ho” e “Someday My Prince Will Come”, è diventata un classico della musica per bambini. Biancaneve e i sette nani ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo e continua ad affascinare il pubblico di tutte le età. Il film fu distribuito internazionalmente, contribuendo a diffondere la cultura americana nel mondo, anche se non mancarono alcune polemiche.
I nostri consigli cinematografici
Per chi si avvicina al mondo del cinema d’animazione e desidera approfondire la conoscenza delle opere di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani rappresenta un punto di partenza imprescindibile. La visione di questo film permette di comprendere le origini dell’animazione moderna e di apprezzare il talento visionario di Walt Disney.
Per gli appassionati più esperti, consigliamo di esplorare le opere di Quirino Cristiani, un pioniere dell’animazione argentino che realizzò El Apóstol nel 1917, considerato uno dei primi lungometraggi animati della storia, sebbene oggi perduto. Cristiani, con il suo stile innovativo e la sua tecnica pionieristica, ha anticipato molte delle soluzioni narrative e visive che sarebbero state poi sviluppate da Walt Disney.
Il cinema, con le sue storie e le sue immagini, ci offre la possibilità di viaggiare nel tempo e nello spazio, di conoscere culture diverse e di riflettere sulla condizione umana. Biancaneve e i sette nani, con la sua magia e la sua poesia, ci ricorda il potere dell’immaginazione e la capacità del cinema di emozionare e ispirare.
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