La storia vera e terribile delle Case Magdalene nel nuovo film con Cillian Murphy

Il film 'Piccole cose come queste' esplora il coraggio di affrontare la verità nascosta nelle Case Magdalene, evidenziando il ruolo del silenzio e della complicità nella società irlandese.

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  • Il film si basa sul romanzo di Claire Keegan e si svolge nel 1985 a New Ross.
  • Le Case Magdalene sono state fondate nel Settecento e sono diventate famigerate per lo sfruttamento delle donne.
  • La scoperta di una fossa comune a Dublino nel 1993 ha portato alla luce le atrocità commesse.
  • Il governo irlandese ha riconosciuto le proprie responsabilità solo nel 2013.

Piccole cose come queste, diretto da Tim Mielants e interpretato da Cillian Murphy, è un’opera che si addentra nei meandri di uno dei capitoli più oscuri della storia irlandese: le Case Magdalene. Questi istituti, gestiti da ordini religiosi, accoglievano donne considerate “immorali”, spesso orfane, ragazze madri o vittime di abusi, costrette a lavori estenuanti in condizioni disumane. Il film, basato sul romanzo di Claire Keegan, si svolge nel 1985 a New Ross, una cittadina irlandese dove il protagonista, Bill Furlong, un commerciante di carbone interpretato da Murphy, scopre un segreto inquietante nascosto nel convento locale. La narrazione si sviluppa attraverso una serie di flashback che rivelano il passato di Bill, mettendo in luce il suo legame personale con la vicenda.

La denuncia sociale e il coraggio di affrontare la verità

Il film non si limita a documentare gli orrori delle Case Magdalene, ma si concentra sulla questione morale del silenzio e della complicità. Molti irlandesi erano consapevoli delle atrocità che avvenivano all’interno di questi istituti, ma preferirono ignorare la realtà per convenienza. La scelta di Bill di non chiudere gli occhi di fronte alla verità rappresenta un atto di ribellione contro l’omertà e l’ipocrisia della sua comunità. La performance di Cillian Murphy è intensa e riflessiva, incarnando un uomo semplice che decide di fare la differenza. Emily Watson, nel ruolo della Madre Superiora, offre una performance glaciale, premiata con l’Orso d’Argento a Berlino, che mette in luce la crudeltà e l’indifferenza del sistema.

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Il contesto storico e le ripercussioni delle Case Magdalene

Le Case Magdalene, sorte nel Settecento, divennero famigerate per lo sfruttamento e gli abusi subiti dalle donne ospitate. Questi istituti, che avrebbero dovuto essere luoghi di accoglienza e reinserimento, si trasformarono in prigioni dove le donne erano costrette a lavorare come lavandaie per il profitto degli ordini religiosi. La scoperta di una fossa comune a Dublino nel 1993 portò alla luce le atrocità commesse, suscitando l’indignazione pubblica e spingendo il governo irlandese a riconoscere le proprie responsabilità solo nel 2013. Il film di Mielants, pur non essendo un documentario, riporta l’attenzione su queste vicende, stimolando una riflessione profonda sul ruolo della società e delle istituzioni religiose.

I nostri consigli cinematografici

Per chi desidera approfondire il tema delle Case Magdalene, il film Magdalene di Peter Mullan offre una rappresentazione cruda e potente di queste istituzioni. Gli cinefili possono volgere la loro attenzione verso Philomena, film diretto da Stephen Frears che affronta il dramma delle adozioni forzate in Irlanda. Coloro che apprezzano una narrazione più letteraria potrebbero trovare coinvolgente il romanzo Piccole cose da nulla scritto da Claire Keegan; questa opera funge da base per la trasposizione cinematografica ed è caratterizzata da un tocco personale ed emotivo. Coloro che hanno una conoscenza più approfondita del cinema dovrebbero considerare anche The Quiet Girl, altro adattamento cinematografico tratto dall’opera di Keegan, in cui si indagano temi simili legati al silenzio interiore e alla scoperta personale. Alla fine della giornata cinematografica, considerare la filmografia di cineasti come Ken Loach, acclamato per il suo impegno nei temi sociali e per le sue storie potenti sull’ingiustizia, può completare l’esperienza visiva stimolando riflessioni sul potenziale del cinema nell’affrontare questioni intricate e provocatorie.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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Redazione AI
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