
30 anni fa usciva L’esercito delle 12 scimmie
- Nel 1995, usciva un film che ha segnato la fantascienza.
- Il film esplora il rapporto tra passato, presente e futuro.
- Il corto La Jetée di Chris Marker ha ispirato Gilliam.
Trent’anni fa: il debutto de L’esercito delle 12 scimmie
Nel 1995, il cinema veniva scosso dall’arrivo di un’opera destinata a segnare la storia della fantascienza: L’Esercito delle 12 Scimmie. Diretto da Terry Gilliam, questo film non è semplicemente un racconto di viaggi nel tempo e pandemie, ma un’immersione profonda nelle pieghe della psiche umana, un’esplorazione delle ossessioni e delle paure che definiscono la nostra esistenza. A trent’anni dalla sua uscita, il film continua a interrogare il pubblico con la sua complessità narrativa e la sua estetica visiva inconfondibile.
La pellicola trasporta lo spettatore in un futuro devastato da un virus letale, un’apocalisse che ha costretto l’umanità a rifugiarsi nel sottosuolo. James Cole, interpretato da Bruce Willis, è un detenuto che viene inviato indietro nel tempo, precisamente nel 1996, per svelare i segreti dell’organizzazione terroristica responsabile del disastro: l’enigmatico Esercito delle 12 Scimmie. Il viaggio nel tempo, però, è tutt’altro che preciso, e Cole si ritrova catapultato in epoche sbagliate, in contesti che lo percepiscono come un folle. In questo labirinto temporale, incrocia il suo destino con la psichiatra Kathryn Railly, impersonata da Madeleine Stowe, e con l’instabile Jeffrey Goines, portato sullo schermo da Brad Pitt.
Gilliam, con il suo stile visionario, costruisce un’atmosfera opprimente, accentuata da scenografie decadenti e da un uso audace delle angolazioni di ripresa. Il film è un mosaico di immagini potenti, un susseguirsi di simbolismi che alimentano un senso di inquietudine costante. La sua regia, dinamica e imprevedibile, trascina lo spettatore in un vortice di confusione, riflettendo lo smarrimento del protagonista. Uno degli elementi chiave è l’ambiguità che permea la narrazione: lo spettatore è costantemente portato a dubitare della sanità mentale di Cole, a interrogarsi sulla reale natura degli eventi. Questa incertezza diventa uno strumento narrativo efficace, che spinge a una riflessione continua.
Le tematiche affrontate sono complesse e attuali. Il film esplora il rapporto tra passato, presente e futuro, la fragilità della memoria, la linea sottile tra sanità e follia, e l’impatto distruttivo dell’uomo sull’ambiente. Solleva interrogativi scomodi sulla capacità dell’umanità di autodistruggersi e sulla possibilità di cambiare il corso degli eventi. Il viaggio nel tempo, lungi dall’essere un semplice espediente narrativo, diventa una metafora della nostra incapacità di sfuggire al nostro destino.
Lo stile inconfondibile di Terry Gilliam
Lo stile di Terry Gilliam si rivela un elemento cruciale nell’identità del film. La sua regia, lontana da convenzioni e stereotipi, si caratterizza per un’estetica barocca e visionaria. L’uso di grandangoli, le scenografie elaborate e i costumi eccentrici contribuiscono a creare un mondo distorto e inquietante. Questa estetica non è fine a sé stessa, ma è funzionale alla narrazione: serve a esprimere la confusione e l’alienazione del protagonista, a rendere tangibile la sua percezione alterata della realtà.
Gilliam non si limita a raccontare una storia, ma crea un’esperienza sensoriale. Le immagini, spesso sature di colori e dettagli, colpiscono lo spettatore con la loro forza espressiva. La macchina da presa si muove freneticamente, seguendo i pensieri e le emozioni di Cole. Il montaggio è serrato, creando un ritmo incalzante che contribuisce a mantenere alta la tensione. La colonna sonora, con le sue dissonanze e i suoi suoni disturbanti, amplifica il senso di angoscia.
La capacità di Gilliam di creare un’atmosfera unica e coinvolgente è uno dei punti di forza del film. Lo spettatore si sente catapultato in un mondo alienante, dove la realtà è costantemente messa in discussione. Questa sensazione di spaesamento è accentuata dall’uso di elementi surreali e onirici, che contribuiscono a creare un senso di irrealtà. Il confine tra sogno e veglia si fa labile, rendendo difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto della mente del protagonista.
L’influenza del cinema espressionista tedesco è evidente nell’uso delle luci e delle ombre, che creano contrasti netti e accentuano il senso di minaccia. Le scenografie, spesso claustrofobiche e decadenti, riflettono lo stato d’animo dei personaggi. I costumi, con i loro colori sgargianti e le forme bizzarre, contribuiscono a creare un’immagine visiva memorabile.
Temi complessi e attualità della narrazione
L’Esercito delle 12 Scimmie si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi e universali. Il film non si limita a intrattenere, ma invita a una riflessione profonda sulla condizione umana. Uno dei temi centrali è il rapporto tra passato, presente e futuro. Il viaggio nel tempo, lungi dall’essere un semplice espediente narrativo, diventa una metafora della nostra incapacità di sfuggire al nostro destino. Il film suggerisce che il passato influenza il presente e che il futuro è inesorabilmente legato alle nostre azioni.
La memoria gioca un ruolo fondamentale nella narrazione. Cole è tormentato da ricordi frammentati e confusi, che lo perseguitano e lo spingono a cercare la verità. La memoria, però, è fallibile e ingannevole, e può distorcere la nostra percezione della realtà. Il film suggerisce che la nostra identità è costruita sulla base dei nostri ricordi, ma che questi possono essere manipolati e alterati.
Il confine tra sanità e follia è un altro tema centrale. Cole è considerato un pazzo dalla società, ma la sua follia potrebbe essere una forma di lucidità. Il film mette in discussione le definizioni di normalità e anormalità, suggerendo che la follia può essere una reazione sensata a un mondo insensato.
La distruzione ambientale causata dall’uomo è un tema ricorrente. Il virus letale che devasta il mondo è una conseguenza della nostra irresponsabilità nei confronti dell’ambiente. Il film lancia un monito sulla necessità di proteggere il nostro pianeta, suggerendo che la nostra sopravvivenza dipende dalla nostra capacità di rispettare la natura. Il tema della pandemia, purtroppo, ha assunto una rilevanza ancora maggiore negli anni successivi all’uscita del film, rendendo la narrazione ancora più attuale e inquietante.
Il film affronta anche il tema del potere e del controllo. Le autorità del futuro cercano di manipolare Cole per raggiungere i propri obiettivi. Cole, però, si ribella al sistema e cerca di affermare la propria libertà. Il film suggerisce che il potere corrompe e che la libertà è un bene prezioso da difendere.
I nostri consigli cinematografici
Per chi si avvicina per la prima volta al cinema di genere, L’Esercito delle 12 Scimmie rappresenta un ottimo punto di partenza per comprendere la fantascienza distopica. La trama intricata e le interpretazioni intense offrono un’esperienza cinematografica appagante, che stimola la riflessione su temi complessi e attuali.
Per gli appassionati più esperti, consigliamo di approfondire la filmografia di Chris Marker, in particolare il suo corto La Jetée, che ha ispirato il film di Terry Gilliam. La Jetée è un’opera sperimentale realizzata con sole fotografie, che racconta una storia di viaggi nel tempo e di memoria. Questo film, spesso citato come uno dei capolavori della fantascienza, offre una prospettiva unica e originale sul tema del tempo e della sua percezione.
In conclusione, L’Esercito delle 12 Scimmie è un film che continua a interrogare e a affascinare il pubblico a distanza di trent’anni dalla sua uscita. La sua capacità di affrontare temi complessi con uno stile visivo unico e riconoscibile lo rende un’opera fondamentale per comprendere l’evoluzione della fantascienza cinematografica. Il film ci invita a riflettere sulla nostra condizione umana, sulla nostra responsabilità nei confronti del futuro e sulla fragilità della nostra memoria. Che la visione de “L’Esercito delle 12 Scimmie” possa arricchire la vostra esperienza di spettatori, offrendovi nuovi spunti di riflessione e aprendo nuovi orizzonti nel vasto mondo del cinema.
- Pagina di Wikipedia che fornisce una panoramica completa sul film.
- Sito ufficiale di Terry Gilliam, utile per approfondire il suo stile registico.
- Sito ufficiale di Universal Pictures Italia, distributore de L'esercito delle 12 scimmie.
- Raccolta di citazioni tratte dal film "L'esercito delle 12 scimmie" (1995).
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