I film mai realizzati di Kubrick, Jodorowsky e Burton

Un'analisi sui progetti cinematografici mai completati di registi visionari come Stanley Kubrick, Alejandro Jodorowsky e Tim Burton, e su come queste opere avrebbero potuto influenzare il panorama del cinema moderno.

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  • 50,000 comparse erano previste per il "Napoleon" di Kubrick.
  • Il "Dune" di Jodorowsky avrebbe coinvolto artisti come H. R. Giger e i Pink Floyd.
  • Il progetto "Superman Lives" di Burton aveva già visto spesi milioni in fase di pre-produzione prima della cancellazione.

Nel panorama cinematografico del Novecento, Stanley Kubrick è annoverato tra i registi che hanno trasformato radicalmente il modo di fare cinema, sebbene alcune delle sue idee più audaci siano rimaste incomplete. Tra queste spiccano “Napoleon”, “The Aryan Papers” e un adattamento di “Pinocchio”, ciascuno promettente un’enorme portata artistica e intellettuale. “Napoleon” era concepito come un’opera epica, basata su un’approfondita ricerca storica. Kubrick aveva letto cinquecento biografie e migliaia di volumi sull’epoca napoleonica, preparando una sceneggiatura dettagliata che non vide mai la luce a causa delle incertezze finanziarie della MGM, spaventata dal fallimento di film storici simili. Tale progetto era destinato a essere interpretato da Jack Nicholson, con il coinvolgimento di cinquantamila comparse e un periodo di riprese stimato in cinque mesi. Nonostante questi preparativi monumentali, “Napoleon” si fermò prima della sua realizzazione.

Il progetto “The Aryan Papers”, ispirato da “Wartime Lies” di Louis Begley, avrebbe raccontato le esperienze devastanti di una famiglia ebrea in fuga dai nazisti. Tuttavia, Kubrick abbandonò l’idea dopo l’uscita di “Schindler’s List” di Steven Spielberg, interpretando la propria visione come superflua rispetto al capolavoro dell’amico regista. Nell’ambito della fantascienza, Kubrick concepì anche un adattamento innovativo di “Pinocchio”. Ambientato in un futuro tecnologico, questo progetto sarebbe stato un precursore di “A. I. Intelligenza Artificiale”. Kubrick, però, era fermamente convinto che la tecnologia necessaria non fosse ancora all’altezza e spinse Spielberg a portare avanti il progetto anni dopo. Le idee non realizzate di Kubrick continuano a sollevare speculazioni e generare discussioni, simbolizzando la sua incessante ricerca della perfezione.

Il “Dune” di Alejandro Jodorowsky: una sinfonia mai eseguita

Alejandro Jodorowsky è ricordato come un regista che ha tentato di superare i limiti pratici e commerciali dell’industria cinematografica, iscrivendosi nel novero di quei filmmaker che ambiscono a plasmare il cinema come arte pura. Nel 1974, Jodorowsky ricevette l’approvazione per realizzare un progetto ambizioso: l’adattamento del romanzo di fantascienza “Dune” di Frank Herbert. Destinato a essere un’esperienza sensoriale senza precedenti, il film di Jodorowsky avrebbe incluso contributi iconici da parte di artisti pluripremiati come H. R. Giger, che avrebbe contribuito al design visivo, Jean “Moebius” Giraud per gli storyboard, e i Pink Floyd per la colonna sonora. Dal punto di vista del cast, nomi come Orson Welles e Salvador Dalí erano stati avvicinati per interpretare i personaggi principali. Ritmi psichedelici e influenze surreali avrebbero reso questo “Dune” una visione unica nel suo genere. Tuttavia, le visioni ambiziose di Jodorowsky furono alla fine stroncate da vincoli finanziari, in quanto i produttori stimarono che i costi fossero proibitivi.

Sebbene il film non sia mai stato realizzato, la sua influenza è stata percepita attraverso produzioni successive come “Alien” e, in parte, “Blade Runner”. Il documentario “Jodorowsky’s Dune” esplora il dietro le quinte di questa ambiziosa idea e invita a riflettere su che film avrebbe potuto modificare il tessuto del genere fantascientifico. La storia del “Dune” di Jodorowsky rimane, pertanto, un testamento dell’aspetto più indomito e artistico del cinema e un esempio di come l’industria possa occasionalmente schiacciare i sogni anche dei più coraggiosi creatori.

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  • 🌟 Kubrick mai smette di stupire con idee visionarie incompiute......
  • 💔 Peccato che capolavori come questi siano rimasti nel cassetto......
  • 🤔 Chissà come sarebbe cambiato il cinema con questi film......

Tim Burton e il sogno infranto di “Superman Lives”

Negli anni ’90, un progetto che destò grande curiosità fu “Superman Lives”, diretto da Tim Burton e con Nicolas Cage destinato al ruolo di Superman. La Warner Bros. affidò il progetto a Burton, sperando di rinvigorire la figura dell’Uomo d’Acciaio per le nuove generazioni. La trama, basata su una sceneggiatura di Kevin Smith, prevedeva un Superman diverso dal solito, alienato e vulnerabile, progressivamente privato dei suoi poteri dal malvagio intergalattico Brainiac. Il film avrebbe incluso anche nemici iconici come Parasite e Banshee, in uno scontro che avrebbe visto Superman indossare un particolare costume hi-tech nella sua lotta per riacquistare i poteri perduti e difendere la Terra. La produzione, tuttavia, incontrò numerosi ostacoli. Divergenze di visione creativa e difficoltà finanziarie portarono la Warner Bros. a cancellare il progetto, nonostante siano stati spesi già svariati milioni in fase di pre-produzione. “Superman Lives” è diventato oggetto di culto e leggende, alimentato dal documentario “The Death of Superman Lives: What Happened? “, che offre uno sguardo sulle sfide affrontate durante la produzione. Questo documentario ricostruisce le molteplici fasi del film, dall’audace visione di Burton alle complessità dei design e costumi. Attraverso interviste e filmati d’archivio, vengono esaminati i motivi per cui un progetto così promettente rimase irrealizzato. Il caso di “Superman Lives” racconta la fragile natura dei sogni cinematografici e l’inevitabile influsso delle dinamiche industriali sul processo creativo, rappresentando un intrigante capitolo nella storia del cinema di supereroi. Il documentario si può vedere su Youtube (in inglese).

I nostri consigli cinematografici

Per chi si avvicina al mondo del cinema, due documentari in particolare rappresentano un’eccellente introduzione agli aspetti meno noti dell’industria cinematografica: “Jodorowsky’s Dune”* e *”The Death of Superman Lives: What Happened?”. Entrambi offrono uno sguardo approfondito sui processi creativi e finanziari dei film, rivelando le sfide che i registi affrontano dietro le quinte. Per chi invece desidera approfondire la sua conoscenza del cinema, “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick è consigliato come un’opera che mostra lo stile visivo e narrativo che avrebbe influenzato il suo abortito “Napoleon”. È essenziale comprendere come Kubrick unisse la narrazione storica a un’estetica visiva unica, permettendo allo spettatore di apprezzare appieno la sua meticolosa attenzione ai dettagli.


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