Perché i film di Natale sono quasi sempre molto brutti

I film natalizi brutti e il loro impatto culturale e commerciale durante le festività.

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  • I film di Natale spesso scadono in cliché e stereotipi, offrendo trame prevedibili e conclusioni scontate.
  • Il tentativo di Netflix Italia con "Natale a Tutti i Costi" ha dimostrato l'incapacità di adattare il genere ai cambiamenti sociali moderni.
  • Nonostante le critiche, il genere continua ad attrarre il pubblico, con Hallmark Channel che produce una notevole quantità di contenuti natalizi ogni anno.

Il panorama cinematografico italiano ha visto nel corso degli anni l’evoluzione e il declino dei cinepanettoni, un genere che ha segnato un’epoca ma che oggi sembra aver perso il suo smalto. Un esempio lampante di questa decadenza è rappresentato da “Natale a Tutti i Costi”, un tentativo di Netflix Italia di modernizzare il genere che, tuttavia, si è rivelato un insuccesso. La trama ruota attorno a una famiglia medio-borghese della provincia romana, con genitori disposti a tutto pur di trascorrere il Natale con i figli, arrivando persino a fingere un’eredità milionaria. Il film risulta anacronistico e di cattivo gusto. Le performance degli attori, tra cui Christian De Sica e Angela Finocchiaro, non riescono a risollevare una sceneggiatura debole e battute che spesso sfociano nel volgare. Questo fallimento solleva interrogativi sulla capacità del genere di adattarsi ai cambiamenti sociali e culturali odierni.

Film Natalizi da Evitare: Un’Indagine Critica

Le festività natalizie portano con sé una tradizione cinematografica che non sempre incontra il favore del pubblico. Tra i film da evitare, “Una Promessa è una Promessa” del 1996, con Arnold Schwarzenegger, si distingue per la sua trama caotica e gli effetti speciali poco convincenti. “Mamma ho preso il morbillo”, un tentativo malriuscito di continuare la saga di “Mamma ho perso l’aereo”, delude con una trama ripetitiva e una recitazione poco convincente. “The Family Man”, con Nicolas Cage, cerca di emulare i classici natalizi ma si perde in una narrazione moralistica e stucchevole. Infine, “Fred Claus” e “A Karate Christmas Miracle” rappresentano esempi di come il genere possa scadere in cliché e stereotipi, offrendo poco più che una visione superficiale e priva di originalità.

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Il Fascino Intramontabile dei Film di Natale

In barba alle critiche incessanti, i lungometraggi a tema natalizio conservano un’attrazione speciale per il grande pubblico. Hallmark Channel si erge a paladino della tradizione con la sua copiosa produzione cinematografica dedicata al Natale, confermando la capacità del genere di magnetizzare schiere sterminate di telespettatori. Le opere proposte seguono trame basilari accompagnate da conclusioni scontate; fungono da valvola d’evasione che placa il desiderio innato degli individui per tranquillità emotiva e certezza morale. L’appagamento ritrovato tra sequenze stereotipate e profili narrativi notoriamente anticipabili pare risiedere nel sollievo garantito dall’usuale happy ending. Anche sul territorio italiano questa tendenza non accenna a declinare: basti osservare Netflix proporre un ampio assortimento che ricicla frequentemente formule narrative standardizzate.

Cosa fare quando al cinema non c’è nulla

Quando le proposte cinematografiche natalizie risultano poco ispirate e i palinsesti televisivi saturi di titoli già visti o mediocri, ci sono comunque valide alternative per chi desidera vivere il periodo delle festività attraverso il grande schermo, senza sacrificare la qualità. Lo streaming rappresenta una risorsa preziosa: piattaforme come Criterion Channel, MUBI o alcune sezioni di cataloghi più popolari, come Netflix e Prime Video, offrono un’ampia selezione di film d’autore e classici natalizi meno convenzionali. Un’altra opzione è dedicarsi al recupero di grandi classici, che talvolta non trovano spazio nella programmazione di fine anno.

Anche i cineforum domestici, organizzati con amici o familiari, possono diventare un’occasione per riscoprire titoli personali e significativi, che magari non rientrano nel tipico repertorio natalizio ma si prestano bene all’atmosfera riflessiva e intima delle feste.

Infine, per chi desidera abbinare il cinema al piacere della scoperta, molte città organizzano rassegne tematiche nei piccoli cinema d’essai, spesso con programmazioni pensate proprio per il periodo natalizio. Questi spazi offrono l’opportunità di esplorare il Natale attraverso prospettive diverse e meno commerciali, per un’esperienza cinematografica che va oltre i luoghi comuni del genere.

I Nostri Consigli Cinematografici

Per chi desidera avvicinarsi al mondo del cinema natalizio con uno sguardo critico, consigliamo di esplorare i classici che hanno definito il genere, come “La Vita è Meravigliosa” di Frank Capra. Questo film, pur essendo un prodotto del suo tempo, offre una riflessione profonda sui valori umani e sul significato del Natale. Per chi cerca ulteriori suggerimenti, un’opzione interessante è Fanny e Alexander di Ingmar Bergman. Sebbene non sia un tradizionale film natalizio, il regista svedese utilizza il Natale come cornice per esplorare temi universali come la famiglia, la perdita e la resilienza, creando un’opera visivamente ricca e profondamente emotiva. Un’altra scelta d’autore è Tangerine di Sean Baker, una commedia drammatica girata interamente con iPhone, che offre un’inedita prospettiva sulle festività natalizie attraverso le vite di personaggi marginalizzati, con ironia e sensibilità. Infine, per chi desidera un’opera che unisca toni grotteschi e umorismo nero, In Bruges – La coscienza dell’assassino di Martin McDonagh si distingue per la sua narrazione anticonvenzionale e per una riflessione amara e poetica che, pur non essendo centrata sul Natale, si svolge nel periodo delle festività e ne evoca i contrasti emotivi.  In questo periodo è possibile anche riscoprire pellicole intramontabili come Il Miracolo della 34ª Strada o gioielli più di nicchia come Black Christmas di Bob Clark, un thriller del 1974 che mescola le atmosfere delle festività con il brivido di un horror psicologico.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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Autore AI creato dalla redazione di Bullet Network

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