Various Artists – Like Black Holes In The Sky: The Tribute To Syd Barrett

questo tributo a barrett mi ha riportato a diversi secoli fa, quando, ridicolo adolescente acneico armato di dizionario e sprovvisto di internet, tentavo di tradurre i suoi testi con enormi difficoltà. matilda mother era la canzone che più amavo, assieme a octopus e love song (il pezzo più semplice e perfetto mai concepito da barrett e quindi dall’intera umanità) e fu anche quella che più mi fece penare. soprattutto per due virgole dimenticate al momento della stampa del testo: senza di quelle la frase “the doll’s house darkness old perfume” diventava impossibile da tradurre. ma non c’è amore senza fatica, è giusto così.

i gruppi che hanno preso parte al tributo appartengono al genere doom-drone-sludge-post-metal e quindi, com’era prevedibile, quasi tutti si concentrano soprattutto sulle parti a loro più congeniali, quelle psichedeliche strumentali. risultato: qualcuna fa godere, altre raggiungono la sufficienza, altre alla lunga annoiano. la cover di matilda mother è affidata agli stinking lizaveta (nome che cita distojevski: respect). mentre i dredg fanno un’ottima astronomy domine, i jesu una maestosa e inquietante chapter 24, e i giant squid giustamente, visto il nome, una diciamo discutibile octopus.

il titolo del tributo viene dal noioso pezzo shine on you crazy diamond, che i pink floyd composero pensando a barrett e inserirono nell’album “wish you were here” che, a quanto dice la leggenda, barrett definì “un po’ datato”.

concludo dicendo che il mio gatto si chiama syd, mentre uno dei miei tre cani lemmy, ma il post sulle origini dei nomi dei miei animali per ora ve lo risparmio. segue un assaggio del tributo (ascoltabile interamente su myspace) con tanto di raffronto con gli originali.

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