Steve Reich – Music for 18 musicians

Diciotto musicisti. Un violino, quattro pianoforti. un violoncello, due clarinetti, tre marimba, due xylofoni, un metallofono, e quattro voci femminili. L’opera di Steve ReichMusic for 18 musicians” è una di quelle cose di cui personalmente non posso fare a meno. Ogni giorno, come tutti, mi devo nutrire, defecare, e soddisfare altre incombenze fisiologiche. E almeno una volta ogni due settimane devo premere play su questa opera, partendo dalla sezione Pulses e finendo con Pulses II (la prima e l’ultima).

Tra le molte esecuzione registrate che si trovano in giro ed in commercio, consiglierei quella orchestrata dal Grand Valley State University New Music Ensemble (che ha ricevuto diverse lodi e premiazioni). Per i puristi del suono, o per chi possiede un degno impianto audio riproduttivo, esiste il formato Hybrid SACD – DSD, che non so precisamente cosa diamine voglia dire ma pare sia una delle modalità per supportare il miglior tipo di registrazione audio (su computer sono più di 4giga!).

Tra pochi giorni Steve Reich sarà a Londra in uno degli auditorium più fighi. Scrivo questo post solo per ripiegare alla mia assenza a questo grande evento.
Ho tentato anche una veloce creazione della voce italiana di Wikipedia. Avviso però sulla resa mediocre della traduzione.
Lascio il seguente trailer sulla performance del GVSU New Music Ensemble:

In questo video invece altri 18 musicisti scelti che sembrano divertirsi: http://www.vimeo.com/2884327

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/Music-for-18-Musicians-Section-VII.mp3]
Music for 18 musicians – Section VII

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/Music-for-18-Musicians-Pulses-II.mp3]
Music for 18 musicians – Pulses II


AGGIORNAMENTO 22/11/2009

Un tizio ha messo su youtube il seguente video che mostra, ovviamente in modo veloce e sommario, le differenze di esecuzione di cinque registrazioni dell’opera:

Inoltre ha realizzato questo sito tributo, dove potrebbe essere segnalato Guylum Bardot: http://www.18musicians.com/

AGGIORNAMENTO 1/10/2011: c’è una tshirt ufficiale!

 

 

Touch Yello

touch_yello_coverkleiner

tra i più influenti gruppi svizzeri con i baffi al primo posto ci sono sicuramente gli yello. hanno esordito nell’anno mirabilis 1979, per poi continuare con una serie di album dalle atmosfere bizzarre ed eleganti, tra luci basse, baffi e la sensazione che potrebbero saltarti addosso da un momento all’altro e strapparti la giugulare con i denti per poi andare via fischiettando. i primi album erano più sperimentali e post-punk, più vicini allo stile ralph records, etichetta di cui hanno fatto parte, mentre in seguito si sono fatti sempre più dance & synth-pop. gli yello hanno avuto un certo successo con pezzi che tutti hanno sentito almeno una volta come oh yeah oppure the race, tra l’altro recentemente utilizzata come sigla tv. tra i miei preferiti però ci sono tutti quelli del primo e secondo album e pezzi come the evening’s youngjungle bill, i love you (con il memorabile baffo ritmico), bostich, rubberbandman e soprattutto “pinball cha cha cha”, uno dei migliori video degli yello:

ma se pensate che questo sia l’ennesimo noioso post di guylum bardot su qualche straordinario gruppo di 30 anni fa morto e sepolto, vi sbagliate. infatti la notizia è che gli yello sono ancora vivi ed è appena uscito il loro nuovo album,”touch yello”, dove c’è anche una nuova versione – pressochè identica alla prima – di “bostich”, mentre per il resto si tratta di pop e funk non sorprendente ma sempre di classe. questo il sito ufficiale degli yello. l’altra notizia è che hanno smesso con i video colorati e sono passati al bianco e nero. ma yello is the color, come diceva donovan.