Guylum Bardot Classifica 2010

LASERNEWS:

1. Moon Wiring Club – A Spare Tabby at the Cat’s Wedding
2. D. D. Denham – Electronic Music in the Classroom
3. Omar Souleyman – Jazeera Nights
4. Shackleton – Fabric 55
5. Senking – Pong
6. Salem – King Night
7. David Byrne & Fatboy Slim – Here Lies Love
8. ASC – Nothing Is Certain
9. Rangers – Suburban Tours
10. Arp – The Soft Wave

FINEGARTEN (ordine casuale):

– Ergo Phizmiz – Things do to and make
– Gnaw Their Tongues – L’arrivée De La Terne Mort Triomphante
– Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy
– Gonjasufi – A Sufi and a Killer
– Forest Swords – Dagger Paths
– Sun Araw – On Patrol
– Ghedalia Tazartes – Ante-mortem
– Omar Souleyman – Jazeera Nights
– Salem – King Night
– Chemical Brothers – Further
– Group Bombino – Guitars From Agadez Vol.2
– Yellow Swans – Going Places
– Moon Wiring Club – A Spare Tabby at the Cat’s Wedding

menzione speciale: V/A – Shangaan Electro: New Wave Dance Music From South Africa

QBIC:

1. Salem – King Night
2. Shackleton – Fabric 55
3. Caribou – Swim
4. Darkstar – North
5. Emeralds – Does it look like I’m here?
6. Deerhunter – Halcyon Digest
7. Drum Eyes – Gira Gira
8. Gorillaz – Plastic Beach
9. Flying Lotus – Cosmogramma
10. Surgeon – Fabric 53
11. Gonjasufi – A Sufi and a Killer
12. Balaclavas – Roman Holiday

SYN:

– Gonjasufi – A Sufi and a Killer
– Kevin Drumm – Imperial Horizon
– Ergo Phizmiz – Things do to and make
– 36 – Tape Series: Blue
– Gnaw Their Tongues – L’arrivée De La Terne Mort Triomphante
– Shady Bard – Trials
– Warpaint – The Fools
– Crystal Castles – II


Quindi, fatti due conti e considerati gli album trasversali – e cioè quelli presenti in 3 classifiche e subito dopo quelli presenti in almeno 2 – viene fuori questa strana classifica totale dei migliori album del 2010 che possiamo considerare rappresentativa della setta Guylum Bardot:

Classifica totale che possiamo considerare rappresentativa della setta Guylum Bardot (2010):

  • Gonjasufi – A Sufi and a Killer
  • Salem – King Night
  • Omar Souleyman – Jazeera Nights
  • Ergo Phizmiz – Things do to and make
  • Shackleton – Fabric 55
  • Gnaw Their Tongues – L’arrivée De La Terne Mort Triomphante
  • Moon Wiring Club – A Spare Tabby at the Cat’s Wedding

Insomma, come dice Francesco Facchinetti a X-Factor: sosteniamo e compriamo la buona musica italiana!

Bonus: alcuni dei posti del 2010 più letti su Guylum Bardot nel 2010
(esclusi i post brevi e quelli con tag “indian” e “figa”):

Commenti, altre classifiche, LOLcat e delirio nei commenti, prego.

Troum – Mare Idiophonika

Drouuuuuuuuuuuuummmmmmmmmmmruuuuuuuuuuubuuuuuuuuuuummmm, ooooooooooooooooooooooooo, iiiiiioooooooooooooouuuuuuuuu, poi ad un certo punto tata tum tum tete tumtum tata tumtum tutututututututututum tata tum tum tete tumtum tata tumtum tutututututututututum tata tum tum tete tumtum tata tumtum tutututututututututum, boooommmmmmmmmmeeeeeeeeeeeeeee, ed infine nneeeeeeeeeeeeeeeeeeeee  eeeeiiiiieeeeeeeeeeeeee oooooooooooooiiiiiiiiiiiiieeeeeeeeeeeeeeuuuuuuuuoooooiiiiiiiiiiiiiii eeeeeeeeeeeeeee ooo iii……………. …………. …….. ….. … .

Qui per l’ascolto dell’album.

36 – Isolatedmix 12

La serie degli isolatedmix si arricchisce con una notevole rosa di tracce ambient/experimental, miscelate sapientemente in stile e scelte da 36 (alle spalle tre album e abbastanza remix). Si parte da un evergreen, o meglio un everdark, ossia Teimo di Thomas Köner. Koner corifeo del dark e dell’ambient ultra-minimale, questa traccia ha sempre emozionato.
Si continua con i droni mortiferi di Deathprod e a seguire Markus Guentner – Wenn Der Musik Liebe Ist Nahrung, la traccia è piacevole e soffice, di quelle che non si dimenticano facilmente, soprattutto dopo che parte un’eco femminile avvolto da chitarre elettriche. Markus Guentner fa parte dell’etichetta Kompakt, che è capeggiata come sappiano da Wolfgang Voigt aka Gas. (36 racconta che la Sony una volta l’ha contattato per chiedergli se era possibile rilasciare un album di Markus sulla sua etichetta!).
Si avanza con William Basinski – El Camino Real, favolosa traccia album che rientra a pieno titolo nel suo classico e famoso stile “loop”. Ricordo che mi piacque talmente che mandai una email a William dove scrissi: “William, davvero complimenti per El Camino Real, mi piace moltissimo. Un saluto”. – lui rispose – “Grazie Mattia, piace anche a me!”. Per 36, Basinski sembra aver preso alla lettera John Cage quando diceva che se una canzone è noiosa per due minuti, allora bisogna provare per quattro. Se è ancora noiosa, per otto. Poi sedici minuti. Poi trentadue. Alla fine si scoprirà che non è affatto noiosa. (un interessante esperimento è stato fatto e segnalato, rallentando per molti minuti una noiosa traccia).
Arvo Pärt – Für Alina (Rafael Anton Irisarri Cover). Su Arvo Part mi sembra inutile soffermarsi tanto sarebbe l’inchiostro da versare, la versione presa in considerazione è quella di Irisarri, altro giovane che mangia pane e droni. E la canzone di Part è ed è sempre stata qualcosa di divino (qui una masterclass).
A seguire troviamo Bass Communion – Ghosts On Magnetic Tape II. Bass Communion è il progetto del pregevole Steven Wilson, fondatore e prima chitarra dei Porcupine Tree, che riesce a raggiungere, con questi suoi lavori “laterali”, un pubblico totalmente differente. Non tutti i fan dei PT ascolterebbero volentieri la traccia in questione. E allora massimo rispetto.
Verso la conclusione troviamo l’immancabile Fennesz e uno sconosciuto compositore londinese, Talvihorros, che si ingegna da un pò con le sue chitarre e strumenti analogici rotti per produrre bellisima roba triste, a metà tra i Goodspeed You! Black Emperor e Mario Monicelli sopra il balcone.

Buon Ascolto di tutto ciò.