Dedicato a Scaramella, mixtape


è a Mario Scaramella che mi piace pensare di solito, quando tutto il resto dei possibili pensieri sembra misero. Forse Mario Scaramella è l’indispensabile speranza che a qualcuno possa ancora succedere qualcosa, forse Mario Scaramella è successo mentre non mi succedeva nient’altro.

[Sta di fatto che dal 2006 ad oggi, ho continuato a cercare informazioni e aggiornamenti in rete su Scaramella; abbastanza discontinuamente, devo ammettere — ma non ho mai smesso. Poco c’è stato nella sua vicenda di obiettivamente “interessante”, ciò che ha reso tutto quanto “interessante” per il sottoscritto era quel carattere a metà tra l’oscuro e il già visto/sentito: intangibile intreccio di secrets, accusations and lies da una parte e classico tentativo basso di attacco politico dall’altra. E il versante Scaramella dell’affaire Litvinenko non ha destato grande attenzione mediatica nei mesi e negli anni successivi ai fatti, quasi come un bengala gettato in un fuoco fatuo. Poca risonanza hanno avuto le accuse di diffamazione nei confronti di Talik, così come la presunta fabbricazione del curriculum, poco si è parlato di Scaramella oltre al rischio di esposizione alle radiazioni, al rimpatrio e all’arresto (unico a ri-tirare periodicamente in mezzo il nome di Scaramella è sempre stato Paolo Guzzanti).
Seguendo più da vicino Mario Scaramella, che di recente ha aperto un account Facebook che aggiorna regolarmente, emergono namedroppings musicali, informazioni personali, battute disinteressate, discussioni con sostenitori e detrattori confinate nelle gabbie dei commenti agli status, scan su scan di documenti, qualche fotografia molto bella, qualche altra fotografia meno riuscita. Salta poi fuori che Scaramella ha intenzione di pubblicare un libro, “Scaramella va alla guerra” (dal titolo di una canzone di Josquin Desprez, in cui Scaramella è il soldato buffone — canzone peraltro davvero godibile), e sta cercando un editore.]

Questo mixtape vuole essere un mero documento della mia ricezione, e della mia affezione, per Scaramella. Robaccia personale, quindi: c’è musica che mi piace, ripetitiva o discontinua, evocativa o superficiale, misconosciuta o sputtanata, con una parvenza di narrazione — più atmosferica che lirica, eccezione fatta per le ultime due tracce (l’ultima in particolare, tragicamente indiemielosa, aiuta noi che ci identifichiamo, prima di tutto, come telespettatori [cit.] a pensare a un possibile lieto fine), abbastanza palesi nella loro collocazione & significato. Non mi sono messo a cazzare con fading, echi, riverberi e simili artifici: primo, non sono capace di farlo; secondo, voglio che le canzoni stiano lì, intonse. La durata è di un’ora, quasi come una cassetta (come tutti i mixtapers possibili e immaginabili, mi mantengo fedele agli standard di un mezzo che non ho mai usato in vita mia, già tecnologicamente obsoleto prima che io cominciassi ad andare a scuola, utile solo ai collezionisti di harsh noise), e forse potrei addurre la scusa della ‘fedeltà alla cassetta’ anche per la pressoché totale mancanza di editing. Invece, vi propongo tre constatazioni su Mario Scaramella:

  1. è, insieme a Medvedev, un sosia di Boyd Rice;
  2. assomiglia inoltre, come il collega finegarten faceva notare anni fa, al grandissimo Peter Lorre;
  3. nel 2001, registrava il record mondiale di velocità con un pattugliatore costiero destinato ai servizi speciali;

passo e chiudo.

dedicato a Mario Scaramella by lasernews

ASC – Conversations
Brian Eno – Foreign Affair
John Roberts – Went
Michael Bundt – La Chasse Aux Microbes
Delia Derbyshire – Pot au Feu
David Byrne & Brian Eno – A Secret Life
Shackleton – International Fires
Demdike Stare – Nothing but the Night 2
Senking – Breathing Trouble
Kraftwerk – Ohm Sweet Ohm
Philip Glass – Looking
David Byrne – What A Day That Was
Joanna Newsom – On A Good Day

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