High Wolf, Jeremiah Jae, Jeans Wilder ma soprattutto Boutaiba Sghir

Shangri L.A, di High Wolf. Lui è franco-brasiliano e la grafica acida mistica e psichedelica del suo myspace spiega bene il tipo di suoni che produce: loop indiani, field recording, nostalgia per l’amazzonia ed elettronica stellare (nell’altro album c’è un pezzo che si chiama “Solar System Is My god”). Assieme a Forest Swords e Sun Araw è uno dei migliori esempi di musica drogata che ho sentito quest’anno.

Pezzi molto lunghi, per cui rimando direttamente all’album o al myspace.

“The Caliph’s Tea Party” è la già segnalata raccolta di remix di A sufi and a killer. Pochi quelli interessanti, nonostante la presenza dei Broadcast & Focus Group (è loro il pezzo che dà il titolo alla raccolta, ma non è niente di che) e di nomi osannati tipo Oneohtrix Point Never (che continuo a trovare noioso). Fra questi pochi interessanti invece mi ha colpito quello di Jeremiah Jae, nome che ho provveduto a cercare in un noto motore di ricerca ritrovandomi poco dopo a scompattare un misterioso zip con alcuni suoi pezzi. Suono liquido e nebbioso allo stesso tempo. Pare che abbia a che fare con Flying Lotus. Qualcosa si può sentire anche da Soundcloud, mentre qui c’è un suo ipnotico video. A seguire spaceman, da non confondere con.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/10/1.-Spaceman.mp3|titles=1. Spaceman]
Jeremiah Jae – Spaceman


Jeans Wilder invece è pop lo-fi suonato in una vasca da bagno. O forse in una piscina, visto che uno dei suoi pezzi migliori si chiama Deep end of the pool. Comunque sa di svogliatezza, sonnolenza da tramonto, calo di pressione e nostalgia.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/10/jeans-wilder-tough-guys.mp3|titles=jeans wilder – tough guys]
Jeans Wilder – Tough Guys

Ecco, soddisfatte le orecchie giovani che chiedono sempre novità, parliamo invece delle cose davvero meritevoli, e in particolare di Boutaiba Sghir, considerato il re precursore del raï. Consiglio assolutamente la visione di questo concerto (sono 8 minuti) non solo per apprezzare Boutaiba Sghir ma anche e soprattutto il suo pubblico.

E per finire varie cose che non ci stavano nel post: