Una formula: chimica e magica insieme. L’ultimo disco di Lopatin conferma l’autore statunitense in un posto ben saldo del mio cuore, che ha battuto con gioia sul ritmo (pazzo all’inizio, non è stato facile) delle sue ultime alchimie sonore. Parte forte, molto forte e mescola tante cose (il gioiellino Americans su tutto, uno dei miei brani preferiti dell’anno), poi arriva al climax, Zebra:
dopo il mood cambia notevolmente, rallenta sempre più svelando una quiete inaspettata e per questo ancor più gradita.
Non un capolavoro, ma un disco da coccolare. Lo ritroverete in classifica ’13.