Incapacitants – Box Is Stupid

Tra i classici del japanoise ancora attivi, gli Incapacitants sono senza dubbio i più interessanti. Toshiji Mikawa e Fumio Kosakai — entrambi con qualche sporadica presenza nei più anziani Hijokaidan alle spalle — rispettivamente un banchiere e un funzionario statale, vennero in contatto nei primi anni Ottanta nella scena (spero di farmi cent’anni di Cocito per aver digitato questo lurido termine) noise di Osaka.

Incapacitants venivano classificate dal governo giapponese le armi atte a porre il bersaglio in una condizione di irresponsività, a renderlo incapace di reagire. E il noise degli Incapacitants ha continuato fedelmente a paralizzare gli ascoltatori, intrappolando le loro percezioni in una raffinata gabbia di feedback, rumore e voci, talvolta accompagnati dalle più varie strumentazioni. Non si tratta di ascolti facili, proposizione che del resto varrebbe per l’harsh noise in generale — e in particolare per l’harsh noise costruito con un minimo d’accorgimento e di creanza, ma sono certamente alcune delle realizzazioni più significative e appaganti del genere.

L’etichetta norvegese Pica Disk, di proprietà di Lasse Marhaug (artista noise di Oslo, celebre tra i pochi) ha pubblicato Box Set Is Stupid, una raccolta di vecchie (1993-1997) registrazioni studio e rimasterizzate dai nastri originali. Non poteva venirne fuori che un autentico capolavoro. Un booklet illuminante, cosparso di foto rare e di memoriali di supertestimoni di tutto rispetto e degli Incapacitants stessi. Dieci dischi, circa dieci ore di deliziosi assalti sonori che vi faranno passare molte notti in compagnia del tinnito, in una sorprendente qualità audio. Ogni disco si distacca immediatamente dalla palese noia che troppe release dell’odierno noise trasmettono. Ogni traccia è allo stesso tempo umana e oltremondana, carica di potenza pulsante e orgia dionisiaca di rumore analogico. Spesso si descrive un climax, altre volte il timpano vibra, sospinto da un inizio brusco, e non riuscirà a rilassarsi per un’intera ora.

Stupido sarebbe confrontare le registrazioni, sia per l’importanza di ognuna di esse, sia per l’irrevocabile carattere soggettivo che contraddistingue l’ascolto di noise di questo tipo. Personalmente ho amato il live dell’eponimo Stupid is Stupid e Cosmic Incapacitants.

Temo che non sia possibile inserire il consueto streaming qua sotto: la durata minima di una traccia degli Incapacitants è di un quarto d’ora.

PSla verità vi prego su oust

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