L’immagine non è la copertina, anche se può sembrarlo vista la coincidenza della data, ma è semplicemente un boyscout in Svizzera (beh, decidete voi quanto “semplicemente”). A Boy Scout in Switzerland è anche il nome del classico jazz del Raymond Scott anni 30, qui rifatto in versione elettronica dallo stesso Scott nel 1963, e ritrovato circa 50 anni dopo da un appassionato nel garage della vedova Scott. Sempre grande, però non ho ancora capito cos’è che fa un boyscout in Svizzera.
2 thoughts on “Raymond Scott – A Boy Scout in Switzerland (electronic version, 1963)”
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Q: cosa fa un boyscout in svizzera?
A: aiuta gli spalloni a varcare illegalmente la frontiera con borse colme di euri di dubbia provenienza da depositare nelle banche della confederazione.
Non ringraziarmi, sono fatto così, risolvo i dubbi esistenziali…
grazie giggetto. finalmente lo sappiamo (mentre raymond scott lo sapeva fin dagli anni 60, sempre avanti).