Che Banca!, mi hai un pò rovinato la giornata.

Brutti stronzi! Bastardi! Pezzi di merda! Forse sto esagerando, ma alcune cose non si fanno, eh no!
Questa è stata la mia reazione appena ho visto l’ultimo spot pubblicitario di CheBanca!
Cioè, mi sveglio, faccio colazione tenendo come sempre la tv in sottofondo. Improvvisamente sputo quel poco di latte parzialmente scremato e mi avvicino all’apparecchio catodico vecchio modello, per scoprire che questa banca (dal nome abbastanza orrendo o quantomeno poco creativo) ha usato per il suo spot Piano Fire degli Sparklehorse, eh allora cazzo, devo o non devo mandarli affanculo?

Tra un mesetto si presenta anche l’anniversario della morte di Mark Linkous, che ci ha lasciati il 6 marzo di due anni fa. Compositore e one-man-band degli Sparklehorse, tra gli autori più solitari e disincantati di sempre, cantore dell’utopia dei cavalli, che con pochi album ha tracciato un solco indelebile nella musica rock/lo-fi. Toccante questo commento di un utente su youtube alla canzone Piano Fire (cantata anche da PJ Harvey): “this song speaks in symbolism. it’s pretty cool. This is the one of the only things that got me through a prison sentence”.
Tutto sommato, però, forse è inutile essere tanto iroso e fare querimonia. Sul web ho letto diverse persone chiedere quale fosse la canzone dello spot, quindi magari è una opportunità per chi non conosceva la band, e, in ultimo, anche occasione mia per dedicare qualche riga ad un gruppo musicale e ad una persona che ho sempre adorato.
A questo punto, sapete cosa facciamo per depurarci da questo incentivo mediaticamente offuscato? Innanzitutto possiamo risentirci la rumorosa quanto perfetta ed intoccabile versione da studio, e poi la seguente, meno conosciuta, più delicata e senza chitarre elettriche: