Ministri, gli unici che accetto al parlamento

Ascoltati per bene solo dopo averli visti dal vivo nella mia città, i Ministri sono un gruppo che fa indie-rock italiano con testi apprezzabili dalla maggiorparte degli eterni antagonisti e semianarcoidi che si trovano nel nostro bel paese (ed il periodo è particolarmente propizio per l’accoglimento). Canzoni, presenti nel loro “Tempi Bui”, come “Il futuro è una trappola” sembrano un libro di Massimo Fini versione cantata. Per fortuna l’album è abbastanza eterogeneo, anche nelle melodie. Si passa, infatti, dall’uccisione dell’entusiasmo fino al suo apprezzamento in talune situazioni.
Diritto al tetto è non avere un tetto. Altri ascolti sul loro spazio.

p.s. Al concerto in piazza hanno suonato prima loro e poi “Le luci della centrale elettrica”. Nota personale: dopo l’adrenalina dei ministri scalmanati, la seconda parte, più quotata a quanto pare, l’ho preferita passare con due bottiglie di birra in mano ad un falò di sconosciuti, tempo guadagnato e maggiormente elettrico.

p.s.(2) dopo i decreti comunali contro l’alcol, opterei per la filodiffusione ininterrotta di “Bevo” come personale proposta politica.