Buone nuove: United Nations e TwinSisterMoon

Ricordo un’intervista emblematica fatta a Jackson Pollock (è raccolta nel libro Lettere, Riflessioni, Testimonianze, ho caricato qui un frammento dal film di Ed Harris):

Pollock, a suo avviso qual è il significato dell’arte moderna?
Per me l’arte moderna non è altro che l’espressione degli ideali (e le tensioni) dell’epoca in cui viviamo.

Ci sono state molte polemiche e commenti sul suo metodo pittorico. Vuole dirci qualcosa in proposito?
Penso che nuove esigenze richiedano nuove tecniche. E gli artisti moderni hanno trovato nuovi modi e nuovi mezzi per affermare le loro idee. Mi sembra che un pittore moderno non possa esprimere la nostra epoca, l’aviazione, l’atomica, la radio, nelle forme del Rinascimento o di un’altra cultura passata. Ogni epoca ha la propria tecnica.

E’ importante, qui, specificare solamente come la terminologia “moderno” assuma un significato differente in America rispetto alla scansione temporale che gli storici dell’arte hanno praticato in italia (da noi, pressappoco dalle avanguardie ad oggi, l’arte viene chiamata “contemporanea”).
Tutto ciò può far balzare agli occhi una cosa: di come l’espressione musicale, malgrado differente nei mezzi rispetto ad altre forme, sia più lenta ad agganciare i cambiamenti epocali, e lo dimostrano gli strumenti che si adoperano. Allo stesso tempo è facile notare come la cultura del tempo (o il Kunstwollen, per citare dottamente quel bacucco di Riegl) incida meno e in maniera più arrancata sulla forma della musica.
Ma gli strumenti evolvono, come il mondo in cui ci troviamo, e Beethoven non avrebbe mai potuto usare le chitarre scatenate degli United Nations o i droni malinconici dei Natural Snow Buildings. Che sicuramente rappresentano, anche se in maniera apparentemente eterogenea nelle forme, lo spirito del nostro tempo.

Nuovo EP per quel gruppo che indossa maschere di Reagan e tendono ad avere problemi di censura. Presenti in questa classifica in buona compagnia. 4 tracce che consiglierei di ascoltare anche al mio nemico.

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United Nations – Pity Animal

Vediamo di seguito cosa c’entrano i Natural Snow Buildings. Cercando in rete qualche primizia sul duo transalpino, congiuntamente a qualche foto porno e alla conferenza di Marcello Lippi sulla partita di oggi, mi sono accorto di aver tralasciato un lavoro importante e maestoso pubblicato durante il loro cammino. Sto parlando di The Snowbringer Cult. Composto da due cd, prodotti da tre gruppi che in realtà sono della stessa parentela. Il primo è quello della metà femminile dei Natural Snow, in arte Isengrind. Nulla di speciale, e neanche il suo ultimo lavoro purtroppo mi ha fatto ricredere, per cui una volta e per tutte le consiglio di accoppiarsi in maniera definitiva col suo maschio nelle vicinanze.
Il resto della raccolta però è tutta bellissima. Mi son genuflesso come facevano nel medioevo davanti ad un Cristo triumphans. E la scoperta son stati i Twinsistermoon, in realtà è l’altra metà del gruppo. Si, stiamo in casa insomma, non si capisce che cazzo facciano ‘sti due in casa, ma comunque siano sempre lodati.
Psichedelia, drone, ambient, folk, marce funebri e tardo medioevo. Bellissimo anche tutto l’album del 2009.
Insomma, il duo francese è prolifico, ed è da tenere d’occhio (non mi dilungo, ma chi non ha mai ascoltato l’eterno The Dance Of The Moon & The Sun, è meglio che interrompa immediatamente cosa stia facendo e ripari al danno), anche in vista dell’annuncio di un prossimo. Per cui scaricate pure, ed acquistate, se volete vedere tra i più bei packaging e artworks per cd (corredati talvolta di fumetti, ad opera della stessa Isengrind). Per altri dettagli e approfondimenti rimando, e purtroppo devo farlo stavolta, alla scheda della rivista Sentireascoltare.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/06/09-Amantsokan.mp3]
Twinsistermoon – Amantsokan

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/06/12-SPells.mp3]
Twinsistermoon – SPells

La mia redenzione: Fever Ray – Fever Ray

Sappiamo tutti più o meno chi è Fever Ray (la sorella dei due The Knife, che, tra l’altro, recentemente hanno rilasciato un lavoro altamente interessante fatto in collaborazione per uno spettacolo teatrale, ascoltabile interamente sul sito ufficiale). La signorina si chiama Karin Dreijer Andersson ed è svedese. La sua voce è inconfondibile: era lei nel famoso singolo What Else Is There? dei Röyksopp (col duo norvegese vanta anche altre collaborazioni meno conosciute) così come nella canzone Slow dei dEUS, oltre che tutto il rispettabile repertorio dei The Knife. Fever Ray è il suo disco di esordio. E, piccolo dettaglio, sembra essere stupendo (anche se mi sto infliggendo colpi dolorosi per averlo scoperto solo adesso).
Ma il personaggio non si esaurisce qui, e ce lo dovrebbe suggerire anche il megapost sui musicisti mascherati. Per dirla in due parole, Karin dev’essere una tipa abbastanza scoppiata da essere totalmente interessante per noi tutti. A meno chè pensiate rientri tutto nell’ortodossia cristiana considerare normale interviste mascherate e con le voci distorte oppure truccata da stregone tribale. Ma le sue ragioni, come si evince da una intervista italiana, sono assolutamente condivisibili, ed anche lo sfondo teorico guylumbardonesco ne converrebbe:

Certo questo può accadere ma al tempo stesso se ti focalizzi troppo sulla persona, sul suo travestimento finisci per distrarti dalla cosa principale ovvero la musica. Per come la vedo io, ognuno di noi dovrebbe semplicemente concentrarsi sulla musica, tutto il resto, le maschere, i vestiti, i visuals sono solo contorno. Trovo molto strano che le persone siano ossessionate dal conoscere chi c’è dietro un personaggio. A tal proposito apprezzo l’approccio della cultura techno e dance dove a nessuno realmente interessa che faccia abbia il dj oppure chi si nasconda dietro a questo o a quel moniker.

Ma se, arrivati a questo punto, ancora non vi siete accorti di amare inconsapevolmente questa donna, allora vedete in che modo ha recentemente ritirato il primo premio al P3 Gold.
Un saluto svedese.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/02/05_fever_ray_-_triangle_walks.mp3]

Fever Ray – Triangle Walks

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/02/09_fever_ray_-_keep_the_streets_empty_for_me.mp3]

Fever Ray – Keep the Streets Empty for Me

Le tracce che hanno definito il mio 2009

L’unica classifica sul web ove si passa da Lene Marlin ai Dälek con una leggerezza inconfondibile e allettante. Motivo in più per scoprire qualcosa che si è perso per la strada dell’anno dispari.

Years of No Light – Metanoia: pura aggressività scomponibile. Sono quei pezzi che ad ascoltare live potrei lasciarci le penne. Il pezzo fa parte dello split Rosetta / East of the Wall / Years of No Light . Appena arrivano i minuti 1:54 vado 3 metri sopra il cielo. E non sono responsabile delle cazzate che ho appena detto.
[audio:http://b5.s3.quickshareit.com/05year_of_no_lightmetanoia26665.mp3]

Jay Z feat. Alicia Keys – Empire State of Mind: canzone assoluta. Jay-z è detestabile per il fatto che possiede troppi soldi, però non posso esimermi dal volerlo un pochettino bene per queste canzoncelle. Alicia Keys lo stesso, una di quelle donne che sposerei assolutamente anche se il suo sedere fosse più grande di quanto lo è già. Il vantaggio di questa canzone è che la trasmettono ovunque. Assoluta.
[audio:http://b5.s3.quickshareit.com/jayzftmp345077.mp3]

Sparkelhorse feat. Fennesz – Goodnight Sweetheart: progetto della fishtank , solo per i due nomi che hanno collaborato insieme dovrei chinarmi in proskynesis, e non è la prima volta che i due collaborano insieme. Con questa canzone Fennesz e Mark Linkous mi hanno fatto viaggiare, saltellando sui corpi celesti con una leggerezza lunare. Non consigliata se avete delle lacrime che state trattenendo.
[audio:http://b1.s3.quickshareit.com/02goodnightsweetheart41dd7.mp3] Continua a leggere Le tracce che hanno definito il mio 2009

Guylum Bardot Classifica 2009

syn

syn

Tim Hecker – An Imaginary Country
Amenra – Afterlife
Bat For Lashes – Two Suns
Burial & Four Tet – Moth / Wolf Cub
Fischerspooner – Entertainment
Flunk – This Is What You Get
Haruko – Wild Geese
Jóhann Jóhannsson – And in the endless pause there came the sound of bees
Loscil – Strathcona Variations
Metric – Fantasies
The Flaming Lips – Embryonic
The Field – Yesterday and Today


finegarten

finegarten

1) Omar Souleyman – Dabke 2020
2) The Residents – The Ughs!
3) John Frusciante – The Empyrean
4) Master Musicians of Bukkake – Totem one
4) Sun Araw – Heavy Deeds
5) Fuck Buttons – Tarot Sport
5) Sunn O))) – Monoliths and Dimensions
5) Dj Hell – Teufelswerk
6) ZU – Carboniferous
6) Gavino Murgia – Megalitico
6) Broadcast & The Focus Group – Broadcast and the Focus Group Investigate Witch Cults of the Radio Age
7) Black Dice – Repo
8) The Very Best – Warm Heart of Africa
8) The Flaming Lips – Embryonic
9) Dan Deacon – Bromst
10) Roj – Transactional Dharma of Roj


qbic

qbic

1 Uochi Toki – Libro Audio
2 The Field – Yesterday and Today
3 Lindstrom & Prins Thomas – II
4 Robin Guthrie – Carousel
5 Animal Collective – Merriweather Post Pavillion
6 Luke Vibert – We Hear You
7 Prefuse 73 – Everything She Touched Turned Ampexian
8 Squarepusher – Numbers Lucent EP
9 CFCF – Continent
10 Zu – Carboniferous
11 Royksopp – Junior
12 Yuksek – Away From The Sea
13 Air – Love 2
14 Doves – Kingdom of Rust
15 Moderat – Moderat


locusta

locusta

BILL ORCUTT – A New Way To Pay Old Debts (Palilalia)
IL TEATRO DEGLI ORRORI – A sangue freddo (La Tempesta)
CONVERGE – Axe To Fall (Epitaph)
SHRAGS – Shrags (Where It’s At Is Where You Are)
FINE BEFORE YOU CAME – Sfortuna (Triste/La Tempesta/Ammagar)
RUSTED SHUT – Dead (Load)
PEDESTRIAN DEPOSIT – Austere (Monorail Trespassing)
JASON CRUMER – Walk with Me (Misanthropic Agenda)
ACTION BEAT – The Noise Band from Bletchley (Truth Cult)
EMMY THE GREAT -First Love (Close Harbour)
TONSTARTSBANDTH – An When (Does Are)
AUSTERITY – Austerity (Bubonic/Thirty Tyrants)
PENS – Hey Friend! What You Doing (De Stijl)
ROJ – Transactional Dharma of (Ghost Box)
HOT GOSSIP – When You Were Young You Look Faster (Ghost)
BLACK DICE – Repo (Paw Tracks)
CALORIES – Adventuring (Smalltown America)
SHARON VAN ETTEN – Because I Was in Love (Language of Stone)
PART CHIMP – Thriller (Rock Action)
DDMMYYYY – Black Square (Impose)
LOCAL NATIVES – Gorilla Manor (Infectious)
OMAR SOULEYMAN – Dabke 2020: Folk & Pop Sounds of Syria (Sublime Frequencies)
ASPHYX – The Brutal Way (Century Media)
REAL ESTATE – Real Estate (Woodsist)
TALK NORMAL – Sugarland (Rare Book Room)
THE DIAMOND CENTER – The Diamond Center (autoprodotto)
FUTURE OF THE LEFT – Travels With Myself and Another (4AD)
LIGHTNING BOLT – Earthly Delights (Load)
MAGIC PEOPLE – You Are the Magic Magic People (Oklo)


the-field-yesterday1

lasernews

1. the field – yesterday and today
2. the residents – the ughs!
3. omar souleyman – dabke 2020
4. incapacitants – tight
5. major lazer – guns don’t kill people… lazers do
6. throbbing gristle – the third mind movements
7. joe jackson – at the bbc

A volte ritornano

Circa un anno fa scrissi una sorte di sfogo-preclassifica. Di recente ho scoperto che è stato uno dei post più cliccati, pur essendo assolutamente non musicale e senza nessun ascolto. Mi accingo quindi, in due parole, a puntualizzare una questione per evitare futuri fraintendimenti e vivere in armonia con tutti. Il mio sfogo, che ancora trovo leggittimo e dal quale non sottrarrei una virgola, nasceva dall’esigenza, a questo punto disattesa, di mettere in chiaro il modo in cui si esprimono giudizi e scale valutative in ambito musicale. Coloro che scrivono e recensiscono album musicali, emettendo più volte valutazioni giudiziarie fondate su numeri, stellette e pallette, non tengono in considerazione che le persone che ascoltano i loro brani musicali preferiti lo fanno con un certo piacere che è totalmente avulso e distante dalle argomentazioni teoriche, seppur le più fini e circostanziate (e qui potrei intavolare una serie di testi estrapolati da una vasta letteratura esistente). Ad es., il recensore che valuta come pessimo un brano musicale deve direttamente scontrarsi e fare i conti col fatto che quel brano musicale mi arreca del piacere e può eccitare in modo “organico” un potenziale ascoltatore.
Questa dimensione fisiologica ed organica è totalmente arginata nel leggere le attuali dissertazioni sulle riviste musicali, che si occupano sempre più degli “oggetti” senza incuriosire minimamente su altri orizzonti della musica. E questa “koinè” tra qualche anno la troverei opportunamente non giustificabile, soprattutto alla luce dei recenti studi fatti in ambiti extra-umanistici (neuroscienze, biologia etc.) che, se vogliamo essere rigorosi, devono assolutamente trovare risarcimento.
In conclusione, il mio intendo non era di spalare cacca gratuita sulle riviste musicali, riviste che peraltro continuo a seguire ogni tanto per carpire qualche novità, ma era semplicemente un giudizio linguistico “a caldo”, forse un po’ spinto, che affondava comunque le radici in mie precise motivazioni.

Approfitto per fare gli auguri di BUON NATALE a tutti.
GUYLUM BARDOT, tutto il resto è silenzio.

[audio:http://b4.s3.quickshareit.com/06mp3a541b.mp3] [audio:http://b5.s3.quickshareit.com/02april8th18712.mp3]

Black Dice – Repo

black-dice-repo-album-artquesto disco del 2009 dei black dice è caotico, imperfetto ed eccessivo. insomma, da inserire al volo nella tradizionale e imminente classifica di fine anno. è come fare le bolle con gomme da masticare alla nitroglicerina davanti a una televendita di cesare cadeo.
[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/12/02-Glazin.mp3]
Black Dice – Glazin

Roj – The Transactional Dharma Of Roj

roj

Ghost Box is a recording label for artists that find inspiration in library music, folklore, vintage electronics and haunted television soundtracks

a sentire il disco di Roj Stevens la cosa funziona piuttosto bene. un disco ammaliante, tra bruce haack, raymond scott*, la collage music e qualcosa di oscuro e indefinito, con misteriosi annunci in tedesco, echi, riverberi, fruscii e percussioni. The Transactional Dharma Of Roj suona un po’ come alcuni dischi hip-hop (sul genere donuts di j dilla o madvillainy di madvillain) e il bbc radiophonic workshop. ipnotico.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/12/09-a-beginning-word.mp3]
Roj – A beginning word

*e a proposito di raymond scott, video fresco fresco di un cartone del 1932 basato su “powerhouse”.

Nice Nice – One Hit

Direttamente dall’operosa Portland, Oregon, il nuovo acquisto in casa Warp Records si chiama Nice Nice. Sono un duo e hanno di recente pubblicato il loro primo singolo, One Hit, composto da sole due tracce – “One Hit” e “Ark Drum” – scaricabili gratuitamente. Per il momento quindi c’è ancora poco da dire ma molto da apprezzare nei loro esperimenti divisi tra viaggi drogati hawaiian-tribali stile Gala Drop e spasmi di puro delirio noise-punk.
Il loro eclettismo diventa poi evidente sbirciando il loro (decisamente fuorviante) MySpace, dove si possono ascoltare brani di tutt’altro tenore che spaziano dal glitch al folk ambientale passando per sprazzi dubstep.
Insomma, decisamente da tenere sott’occhio in attesa del loro album, in uscita l’anno prossimo.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/11/warpnet_Nice-Nice_02ArkDrum.mp3]
Nice Nice – Ark Drum

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/11/warpnet_Nice-Nice_01OneHit.mp3]
Nice Nice – One Hit (7-inch edit)