Francis Bebey

Artista, musicista e scrittore del Camerun, abbastanza noto nel suo paese e in Francia, Francis Bebey è stato autore di un curioso etno-jazz elettronico. Negli anni 70 si è procurato un sintetizzatore e una drum machine e nei decenni successivi ha rilasciato una ventina di dischi dai suoni magici e insoliti. Ad esempio in questo bellissimo Akwaaba del 1985 aggiunge il basso elettrico a strumenti più tradizionali, come la Sanza (magari l’avete già sentita nominare come Mbira). Il risultato è magnifico e bizzarro. In “Bissau” passa senza soluzione di continuità dalla scanzonatezza alla Oronzo Canà che va in Brasile a comprare Aristoteles al dramma abissale della voce che alla fine del ritornello si incanta in un inaspettato urlo quasi harsh noise:

[audio:http://www.harrr.org/guylumbardot/wp-content/uploads/2012/09/02.-Bissau.mp3]
Francis Bebey – Bissau


Il disco è stato ristampato dalla tedesca Trikont con un altro titolo, African Moonlight. Molto consigliati anche altri pezzi dalla bellezza indescrivibile come Sassandra e Tumu Pakara.

[audio:http://www.harrr.org/guylumbardot/wp-content/uploads/2012/09/04.-Tumu-Pakara.mp3]
Francis Bebey – Tumu Pakara

Recentemente poi è uscita questa raccolta “African Electronic Music 1975-1982”, ascoltabile dal sito della Bord Bad Records.

Francis Bebey (1929/2001)

[con questo post diamo il benvenuto all’amico mongodrone, che condivide con noi la passione per esotismi, elettronica esoterica e oscurità di vario genere. finegarten]

16 thoughts on “Francis Bebey”

  1. akwaaba è perfetto dall’inizio alla fine.
    la raccolta è una chicca dato che i synth in africa sono stati usati quasi solo per funky e disco music. è abbastanza naif, ma pezzi come sahel o super jingle valgono il biglietto.

  2. ma in realtà ci sono meno prove a sostegno che sia un fake del contrario. anche perchè che senso avrebbe, perchè farlo? è che a tutti sembra impossibile che in “africa” (intendo l’enorme continente formato da 54 stati) ci siano persone che fanno noise. beh, perchè no.

  3. uhm, io credo che se ci fossero farebbero anche altro e ci sarebbe qualche informazione su di loro, nella compilation ci sono 10 nomi diversi e di nessuno si sa nulla.
    qui ci sono anche delle prese in giro, se ho capito “extreme music from arctic” non dovrebbe esistere, mentre “extreme music from woman” è in parte dubbio…. http://forum.noiseguide.com/viewtopic.php?t=6057&postdays=0&postorder=asc&start=0
    sul forum dell’etichetta è stato chiesto più di una volta la faccenda del fake ma nulla… http://susanlawly.proboards.com/index.cgi?board=qq&action=display&thread=666 …dicono di non avere più contatti e la cosa puzza.

  4. ricordiamo che si parla di un professionista: bennett avrà inciso con una decina di firme diverse nella storia, e il suo amore per il terzo mondo lo fece diventare addirittura dj benetti (http://italoblack.blogspot.com/). come ben fa notare mongodrone, se i nomi (se solo almeno un nome) di extreme music from africa corrispondessero a reali artisti africani, si troverebbe altro soprattutto su quel (ex) covo di noiseheads che è discogs: invece, nulla. un po’ di tempo fa, cercando informazioni, avevo letto una definizione bella tranchant a proposito della compilation, ‘whitehouse using african samples’ — e un gruppo di noise africano pre-1997 che si chiama ‘vicious teengirl’ suona oltremodo dubbio.
    personalmente vedo extreme music from africa come un cut hands in nuce (a proposito: http://williambennett.blogspot.com/2012/08/black-mamba-album-track-listing.html), quindi cosa buona & giusta.

  5. a gennaio lo faccio, ora sono lontano dai dischi e dalla possibilità di un’isola(mento musicale via internet), vi stragiuro, & vi assicuro sarà autistico e inconcludente come ai vecchi tempi.

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