Fabio Frizzi – Zombi 2


Ci sono molti motivi per cui guardare Zombi 2 di Lucio Fulci: è di Lucio Fulci, è uno dei miei film di zombie preferiti, ci sono bellissime atmosfere voodoo, si respira una salutare aria di morte e soprattutto, per noi maniaci di certi suoni, la bellissima colonna sonora di Fabio Frizzi.

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Fabio Frizzi – Zombi

Su Youtube un utente ha scritto: “When I die, I want this music played at my funeral!!!”. E troppi punti esclamativi a parte, noi siamo perfettamente d’accordo. E’ proprio quel genere di delizie elettriche e funeree, come se i Goblin suonassero i Popol Vuh, che immagini adatte a un bel funerale tra amici. Anche il resto della colonna sonora non è male, tra elettronica, buffe musiche caraibiche e cose tribali.

Un altro motivo ancora per cui Zombie 2 merita è la presenza di due scene indimenticabili. Una è quella del famoso scontro tra uno squalo e uno zombie subacqueo: surrealismo, vero cinema.

L’altra invece è quella della ragazza che, esasperata dall’inquietante e continuo tam tam dei tamburi voodoo, a un certo punto non ce la fa più e urla a squarciagola: “TAMBURI DI MEERDAAA!”. E a quanti fra noi è capitato, purtroppo, di frequentare i parchi cittadini popolati da giovani  con la pelle troppo chiara ed esclamare la stessa cosa? Non a caso l’inquietante figura del suonatore di tamburi era presente anche in un altro celebre film horror.

Chemical Brothers – Hanna


Dopo l’ottimo Further pensavo di dover aspettare altri 10 anni per un album molto-più-che-valido dei Chemical Brothers. E invece è bastato andare al cinema il 14 agosto per vedere un film – scelto anche e soprattutto per assenza di valide alternative – e passare tutto il tempo a dire “troppo bello questo pezzo, quando torno a casa devo assolutamente acquistare legalmente la colonna sonora originale”, per poi scoprire nei titoli di coda che: “Music composed by Chemical Brothers”. Ah, ecco.
Il film si chiama Hanna ed è una strana commistione di varie cose, proprio come la colonna sonora, che va da melodie fiabesche pseudo-orientali inserite in contesti inquietanti (The Devils Is In The Details – micidiale, resta in testa) a potenti ed epici crossover tra elettronica e rock che ricordano un po’ i Muse (Container Park), fino a malinconici inserti ambient che colpiscono per classe e bellezza (The Sandman / Marissa Flashback).

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2011/08/09-Marissa-Flashback.mp3|titles=09 – Marissa Flashback]
Chemical Brothers – Marissa Flashback