Tim Hecker – An Imaginary Country

Preparate gli altarini, sua maestà delle 4 del mattino, come ho felicemente rinominato Tim Hecker, è tornato. Questo implica una leggera ridefinizione delle nostre inutili esistenze, per almeno qualche mese. L’album si intitola An Imaginary Country. Dovrebbe uscire il 10 Marzo, ma qualche furfante ha avuto la bella pensata di leakarlo; operazione, come ben sapete, totalmente a favore del LOL. Questo vuol dire che l’album ancora non è acquistabile online.
Da ascoltare sotto la doccia, in auto, nell’amplesso, in palestra, al cinema, durante la tombolata, mentre ascoltate altra musica o durante le prime ore del mattino. An Imaginary Country, una semplice garanzia per superare ciò che è terreno.

8 thoughts on “Tim Hecker – An Imaginary Country”

  1. Estragon, 2005, prima di Jesu e Isis.
    20 minuti di feedback digitalizzato a volume insopportabile.
    Col tempo mi sembra diventato un po’ più umano, ma il punto vero di questo tipo di concerti è che il volume catastofico (del tipo che ti fa vibrare le pupille e fare woosh ai pantaloni) è parte integrante dell’atto, o show che di si voglia. Affascinante ma durissimo da reggere alla lunga.

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