Tim Hecker live nella Chiesa Metodista a Roma

Venerdì 30, a Roma, una frangia di Guylum Bardot sarà al concerto di Tim Hecker nella Chiesa Metodista in Via XX settembre 123.

Qui sotto viene offerto (in sacrificio per voi) un recente articolo apparso sulla rivista Musicworks, a bientot!

[audio:http://www.harrr.org/guylumbardot/wp-content/uploads/2012/11/06-Hatred-Of-Music-I.mp3]
Tim Hecker – Hatred of Music I

11 thoughts on “Tim Hecker live nella Chiesa Metodista a Roma”

  1. inoltre un paio di giorni fa nello stesso posto c’è stato vladislav delay, che non so voi, ma pure rimpiango tantissimo di non aver visto. l’anno scorso pure me lo persi per pochissimo (arrivai in ritardo) a cava de tirreni. e pare sia bellissimo dal vivo anche lui. ne sono in fissa in questo periodo.

  2. Ma che catzo, i primi tre pezzi ok ma al quarto è saltato totalmente il canale di destra. Ci siamo sentiti tutto il resto in mono.

    Probabilmente i fonici stavano giocando a rubamazzetto perchè NIENTE e’ stato fatto per rimediare.

    Pessima serata, ma TIM diobestia quanto spacca.
    Location SPLENDIDA.

    Seguirà, forse, recensione più dettagliata.

  3. Confermo, è stato davvero un peccato perché poteva essere un concerto mostruoso ma, anche se Tim Hecker ha qualche colpa da soundcheck (No Drum si percepiva a stento), i fonici per negligenza non hanno fatto nulla per risolvere i vari problemi e verso la fine è saltato per qualche minuto persino l’altro canale, cioè praticamente gli alti provenivano solo dai due anplificatori dietro il palco.
    Ad ogni modo uno dei concerti più rumorosi e densi mai ascoltati: non ha incominiato con The Piano Drop bensì con un loop ascoltato per la prima volta, ripreso anche nel finale. Nel set ha accennato due pezzi dell’album con Daniel Lopatin.
    Di fronte ai possenti droni le vetrate della chiesa hanno tremato svariate volte e ad un certo punto da una porta è entrato quello che sembrava un vecchio prete evangelista, subito incentivato ad indietreggiare e chiudere la porta perchè c’era il concerto in corso. Ho avuto come l’impressione che il prete stesse dicendo “ragazzi io vi ho lasciato la chiesa però non demolitemela!”
    Tim Hecker, snello, alto, impassibile e minimale nel suo rapporto con il pubblico. Talvolta infastidito da alcuni forti flash fotografici. Ha deluso il fatto che non abbia usato l’organo e che non ci fosse nessuna “spalla”, ragion per cui il live è stato di una quarantina di minuti e poi è finita la festa.
    Alla fine Tim ha abbassato il laptop, ha salutato e ringraziato il pubblico, dopodichè è sceso dal palco, si è diretto nel retro della chiesa e nessuno l’ha più visto.

    Una cosa è certa, dopo un concerto del genere ascolterete con diverse orecchie i rumori che vi circondano.

    Non in tempi brevissini, mi ha detto un responsabile (li mortacci) che sarà disponibile il video sul sito del lanificio.

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