Unoverdoselungaseiore

tutti vi ricordate dell’ulisse di joyce vero quel memorabile testo scritto senza punti e virgole che doveva rappresentare un intero flusso di coscienza dell’autore e probabilmente vi starete già rendono conto che citandolo sto anche provando ad adottarne lo stile e certamente vi state chiedendo il perché il perché è semplice credo di aver trovato un degno parallelismo tra quell’opera novecentesca e quest’altra duemilesca che ho ascoltato di recente un flusso di coscienza in musica musica non qualsiasi ovviamente ma un vero mostro catalizzatore un rigurgito bavoso e ultracomprensivo di quarant’anni di musica psichedelica la treccani del trastullorock qualcosa che potremmo definire il trip definitivo ma saremmo ancora troppo lontani dalla realtà dei fatti una bombazza che mi ha sconquassato le cervella che mi ha fatto vomitare di gioia e canticchiare per la pena di chi mi era vicino il mantra i found a star on the ground uno sconquasso di sei ore sei che mi ha ricordato quando ancora avevo coscienza di me tutto il krautrock che ho amato alla follia tutti i grateful dead live della storia ma anche gli animal collective un concerto grandioso degli akron family dove mi ruppi la testa e mille altri rivoli orgiastici metteteci che il packaging di questo mostro è assolutamente all’altezza del contenuto con un giochino popart per flasharsi durante l’ascolto che durante le sei ore vengono letti dal gruppo ah già non ho detto che sto parlando dei flaming lips tutti i nomi di coloro che hanno comprato sto gioiello da collezione dannato me che non lo sapevo tipo centinai di nomi letti e metteteci anche che oltre a questo satanasso sonoro ci sono anche altre due canzoncine psichedeliche tutt’altro che riempitivi e potete capire perché sto a tentare di dirvi di fare sta megafollia che ho testato sulla mia psiche benedico ogni singolo neurone morto vaffanculo

Nachtmystium – Addicts Black Meddle Pt II

Porca di quella puttana eva zoccola stronza. E’ reperibile sull’internet, in pieno regime illegale, Addicts Black Meddle Pt II dei già adulati Nachtmystium (noi di Guylum Bardot siamo tra i più trasgressivi in rete, quindi consigliamo sempre l’acquisto degli album che più ci piacciono). Non posso esimermi, però, nei limiti delle norme vigenti, dal rendervi nota cotanta pregevole distorsione che per alcuni è nota come musica.
Come abbiamo avuto più volte occasione di ripetere, i Nachtmystium hanno avuto una certa virata di “genere”, che vede come punto di partenza il puro black metal (Instinct: Decay era pieno di momenti estremi e cupi, ma già si intravedevano piacevoli melodie mefistofeliche che trasbordavano altrove). I loro ultimi due dischi hanno diviso i “fans”: quelli che hanno apprezzato e continuano ad apprezzarli, e quelli puristi del genere che non vedono di buon’occhio questo cambio di toni. Di questi ultimi il commento più mite che si trova in rete è “ma che cazzo è successo a questa band?”.
Assassins: Black Meddle Pt I ci aveva già egregiamente illustrato cosa diamine avevano in testa queste metallarozzi, che rappresentano esattamente il tipo di persona che mia madre non vorrebbe che diventassi mai. Chi ha apprezzato la prima parte non potrà rimanere insensibile a questo secondo lavoro, “la parte drogata”. Difficile inquadrare alcune sonorità che vi si trovano: guizzi punk? Assoli anni ’70? Urla disperate black metal? Tastiere cosmic? chitarre psichedeliche?
L’uscita del disco è stata anticipata prima da un trailer, poi da un singolo rilasciato just for fun, “No Funeral”, che alcuni hanno ritenuto una traccia strana; più che altro nessuno si sarebbe mai aspettato l’introduzione di uno strumento maledetto e vituperato: la “tastiera” (synth).
Ma sti farabutti emozionano, eh sì, emozionano, e nulla ci si può fare. Sovente passo da Lucio Battisti ai Nachtmystium, perchè questi ultimi, come noi, amano tanto alcune conservazioni tanto quanto l’eclettismo. Nel giro di pochi anni hanno maturato una loro consistente personalità uscendo dai rigidi steccati, e ascoltando più da vicino ciò che le loro corde metalliche volevano. L’ultima traccia poi, “Every Last Drop”, è essenzialmente una porta d’entrata (o d’uscita). Non si capisce se sia meglio il mondo che ci viene proiettato o quello che vi troviamo all’esterno. Ed è questo rendere soffusi i confini che ci smarrisce tanto serenamente.
Quindi lasciamo pure sciolte le briglie dell’ascolto, e che la cupezza ammaliante di questi individui scalmanati possa guidarci nelle nostre azioni quotidiane. Porca di quella puttana eva.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/06/03-nachtmystium-nightfall.mp3]
Nachtmystium – Nightfall

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/06/04-nachtmystium-no_funeral.mp3]
Nachtmystium – No Funeral

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2010/06/10-nachtmystium-every_last_drop.mp3]
Nachtmystium – Every Last Drop