La proporzionalità inversa tra lo scrittore e musicista Anthony Joseph e il sottoscritto

Anthony Joseph & The Spasm Band @ Dromos Festival, Nurachi, 6 agosto 2012

Ingredienti per un concerto di Anthony Joseph: prendete un po’ di soul, un po’ di Fela Kuti, Jimi Hendrix e Sun Ra (spiego poi perché), Gil Scott-Heron, il grande Exuma, il funk psichedelico di George Clinton e qualsiasi cosa black aggressiva e psichedelica che vi venga in mente, frullate tutto, dategli fuoco, poi aggiungete la perfetta elasticità dei muscoli e quella roba indescrivibile che su un palco fa di un nero un nero e di un bianco un bianco. Ci siamo quasi. Continua a leggere La proporzionalità inversa tra lo scrittore e musicista Anthony Joseph e il sottoscritto

Bobby Womack, my own compilation

Bobby Womack, un uomo che non conosco affatto, un nero di cui ignoro ogni aneddoto della sua esistenza. Si, so che era nel gruppetto familiare, i Valentinos, e che un vecchio pezzo da lui scritto è più conosciuto suonato dai Rolling Stones. E sò che il rimando d’obbligo sarebbe con Marvin Gaye o Curtis Mayfield (altri due neri grossi, non in senso urologico).
Eppure non occorre una laurea o un master per poterlo apprezzare. La sua musica, per me, ha il sapore di “viaggio intrapreso”, di altri tempi, di terre americane viste solo attraversi i film.

Quindi, per chi vuol nuovamente tuffarsi o per chi vuole scoprirlo con assaggi repentini, ecco una compilation stilata nel pieno della pseudo-legalità youtubeggiante:

If you think you’re lonely now

Across 110th Street

Communication

Lookin’ for a love

I wish he didn’t trust me so much

Harry hippie

Your welcome, stop on by

Home is where the heart is

How could you break my heart

Secrets

I can understand it

California Dreaming & Across 110th Street (Live acoustic)


Extra: cover live targata Mike Patton

Un Tom Jones – 24 Hours pre-classifica

giuro che quando in “i’m alive” fa NA NAAA NA NAAA pensavo partisse raffaella carrà con mi è sembrato di sentire un rumore, rumooreee! comunque nuovo ottimo disco e tom jones sempre in forma. sembra ieri che cantavamo nei casinò di las vegas e passavamo la notte a bere e suonare insieme… ehh sì. e c’è anche la tristissima ballad 24 hours con relativo video cupissimo in bianco e nero, da non perdere.