Ambiente, rumore e apocalisse

A ruota, ecco altre segnalazioni grondanti di rumore, suoni ambientali e desolazione apocalittica che i Maya da sempre hanno invidiano a Guylum Bardot:

E’ incredibile come in questo piccolo mondo esistano gruppi musicali pagati così tanto che con quei soldi si potrebbe far saltare una penisola e usarla come materassino (come fa il protagonista nell’ultimo racconto di Gianfranco Marziano), e altri gruppi che guadagnano come un lavastracci, però capaci di farci rimanere in estasi pubblicando i loro pezzi gratuitamente. Sto parlando, in quest’ultimo caso, dei già conosciuti Have a Nice Life. Time of Land è il loro EP; la copertina parla da sola.

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Have a Nice Life – Wizard of the Black Hundreds


Loscil. Scott Morgan. Batterista dei Destroyer. Per i veri “ambientalisti” dovrebbe essere oramai un nome conosciuto, e consolidato nell’olimpo dei suoni dilatati elettronicamente e che possiamo assecondare. Più softwarizzato di lui pochi ce ne sono, se pensate che il nome Loscil è tratto dal programma Csound, come contrazione tra “loop” e “oscillazione”. Ed è solito pubblicare cose di questo tipo sul suo blog, patch di max/msp che usa oppure usava nelle sue composizioni. In ascolto la prima e l’ultima traccia dell’album Endless Falls.

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Loscil – Endless Falls

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Loscil – The Making of Grief Point


Senza essere ripetitivi, ma l’epitaffio degli Yellow Swans è giusto usufruirlo come Cristo comanda, e quindi anche ascoltando il Bonus Disc. Il consiglio per i veri alternativi è sempre l’acquisto.

Au revoir!

Buoni propositi per il 2010: ascoltare meno musica nuova

I buoni propositi non si rispettano, lo sapete. Severance è il nuovo album di Carlos Giffoni. Meno esaltante di un pezzo come The endless mirror, Giffoni fa i compitini per casa e la maestra, la signorina Diana *Giant Tits* Droness, gli dà un setteppiù. Noise, minimal drone molto preciso e una spolverata di musica concreta. Disco da sentire a volume molto alto mentre si fa l’aerosol (io l’ho sentito così, e consiglio di sentire tutti i dischi in questo modo).

[audio:http://www.guylumbardot.com/x/shavedarms.mp3]
Carlos Giffoni – Shaved Arms

Balaclavas vuol dire passamontagna. E’ un trio post-post-punk di Houston, psichedelici, ritmici e rumorosi, con momenti languidi e melodici. L’album si chiama Roman Holiday e ogni tanto c’è pure il sax.

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Balaclavas – Night Worship

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Balaclavas – Vuitton (Twisted Wires Mix)

E infine un nuovo pezzo dei grandiosi Indian Jewelry, su cui ormai non c’è più bisogno di sprecare parole, uscito in uno split della stessa etichetta del gruppo di sopra. Sentendo Zing Zang sembra che gli amati texani psichedelici stiano scivolando nella grande Oscurità. Bene. Anche qua volume molto alto, ma potete fare a meno dell’aerosol. In attesa del nuovo album consiglio ancora una volta l’ascolto di Free Gold.

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Indian Jewelry – Zing Zang

(dal prossimo post però SOLO musica pre-1977)

Touch Yello

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tra i più influenti gruppi svizzeri con i baffi al primo posto ci sono sicuramente gli yello. hanno esordito nell’anno mirabilis 1979, per poi continuare con una serie di album dalle atmosfere bizzarre ed eleganti, tra luci basse, baffi e la sensazione che potrebbero saltarti addosso da un momento all’altro e strapparti la giugulare con i denti per poi andare via fischiettando. i primi album erano più sperimentali e post-punk, più vicini allo stile ralph records, etichetta di cui hanno fatto parte, mentre in seguito si sono fatti sempre più dance & synth-pop. gli yello hanno avuto un certo successo con pezzi che tutti hanno sentito almeno una volta come oh yeah oppure the race, tra l’altro recentemente utilizzata come sigla tv. tra i miei preferiti però ci sono tutti quelli del primo e secondo album e pezzi come the evening’s youngjungle bill, i love you (con il memorabile baffo ritmico), bostich, rubberbandman e soprattutto “pinball cha cha cha”, uno dei migliori video degli yello:

ma se pensate che questo sia l’ennesimo noioso post di guylum bardot su qualche straordinario gruppo di 30 anni fa morto e sepolto, vi sbagliate. infatti la notizia è che gli yello sono ancora vivi ed è appena uscito il loro nuovo album,”touch yello”, dove c’è anche una nuova versione – pressochè identica alla prima – di “bostich”, mentre per il resto si tratta di pop e funk non sorprendente ma sempre di classe. questo il sito ufficiale degli yello. l’altra notizia è che hanno smesso con i video colorati e sono passati al bianco e nero. ma yello is the color, come diceva donovan.

This Heat

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uno dei gruppi migliori del momento? i this heat. solo che hanno sbagliato i calcoli e sono apparsi nel 1979. bella bella bella bellorum bellis bellis (da S.P.Q.R.).

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This Heat – 24 track loop

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/02-horizontal-hold.mp3]
This Heat – Horizontal Hold

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/04-s.p.q.r..mp3]
This Heat – S.P.Q.R.

Six Finger Satellite

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sottovalutata band metà anni 90, tra post-punk e no-wave, che ho ascoltato per un motivo apparentemente stupido, e cioè perché incuriosito dal titolo dell’album the pigeon is the most popular bird, loro esordio del 1993. in seguito si sono mossi tra post-punk, voci distorte che declamano cose, sintetizzatori, noise ed elettronica un po’ in stile residents. il chitarrista poi è diventato famoso facendo dance. a volte va così. molto consigliati.

Byrne ed Eno son tornati, altro che Batman!

Segnalazione en passant: David Byrne & Brian Eno, ripeto David Byrne + Brian Eno (a Roma dicono mica pizza e fichi, dalle mie parti mica ‘a fessa e mammeta), partoriscono qualcosa di nuovo: http://www.everythingthathappens.com/

Mp3 scaricabile dal supposto sito, ascoltabile più in basso. Godetene.