The Very Best – Warm Heart of Africa

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esau mwamwaya, originario del malawi, incontra i producer londinesi radio clit. il risultato è un mix di moderno e tradizione, dove il moderno è la musica e la lingua africana e la tradizione è la dance e il pop europeo anni 80. sicuramente è un disco eclettico e originale, tra il kitsch e il sublime, un po’ come qualche anno fa è capitato con m.i.a., che infatti è presente in questo disco come ospite. e siccome tutto è collegato sappiate che esiste la versione africana di paper planes, il capolavoro di m.i.a, fatta proprio da esau mwamwaya. il titolo del disco, “the warm heart”, si riferisce appunto al malawi, considerato “il cuore caldo” dell’africa, e il disco naturalmente è cantato tutto in chichewa, la lingua del malawi.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/11/07-julia.mp3]
The Very Best – Julia

poi vabbè, se siete di quelli che non ascoltano un disco perché ne parla bene pitchfork, sappiate che siete peggio di quelli che ascoltano un disco perché ne parla bene pitchfork.

Staff Benda Bilili – Très très fort

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sapete qual è la più grossa band di handicappati del congo? gli staff benda bilili. sono dei paraplegici che si muovono su strane biciclette e vivono intorno allo zoo di kinshasa, dove hanno registrato l’album très très fort.  alla chitarra c’è un ragazzino che la chitarra se l’è costruita da solo con un filo e una lattina. ma sarebbe ingiusto parlare degli staff benda bilili solo perchè buffi, handicappati e negri. il fatto è che l’album è bello: musica tradizionale africana, funk, citazioni di james brown e altro. a seguire, un video introduttivo con immagini incredibili (è il trailer di un film sulla musica del congo) e due pezzi tratti da très très fort: je t’aime, con incursioni di sex machine di james brown, e polio, che parla di poliomielite.