Coralcola – demo

Genere ambient techno, ritmo 4/4 in cassa dritta, beat ripetuti fino allo sfinimento, atmosfere eteree. Non stiamo parlando del prodigioso The Field, ma della sua controparte yankee: Coralcola. Già noto ai popoli degli internets per l’ottima “Heath Ledger”, ha da poco pubblicato un demo di quattro tracce (titolo: “demo”) scaricabile a gratis da Last.fm.
Forse poco originale ma comunque bravo, sicuramente degno erede del suo “fratello maggiore”-barra-mentore svedese, che ha già avuto modo di conoscere esibendosi insieme in un live (qualità di merda, vabbè).

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J-J-Jesus pieces

Per far capire al mio bottegaio musicante, che al nome di Santogold rimase attonito, di chi stavo parlando, dissi “L’amichetta di M.I.A.!”
E intesa fu.

La tipa in questione ha praticamente colonizzato l’ipod personale, ed è lodevole che negli sparuti live che fa in giro, risarcisca, anche se minimamente, la sfera della danza e della coreografia. Che poi quelle due collaboratrici ballino di merda è un altro discorso. 
Quel “J, J, Jesus pieces” è parte del ritornello di “Anne”, Urban Dictionary.

Noze – Songs on the rocks

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i noze sono francesi e nella copertina sembrano due idioti (ma è obbligatorio per tutti i gruppi francesi avere un aspetto “ironico”?). l’album è difficile da descrivere. a me piace. diciamo che forse è la musica che avrebbe fatto tom waits se invece del blues avesse scoperto la dance. a volte ricordano i gogol bordello (ma più sintetici) e oddio, non so quanto questo sia un bene. comunque non sono facili da inquadrare. e questo invece è un bene. a seguire, un pezzo a caso dall’album.

OMG! Kosmische musik feat Simona Ventura !OMG!

cluster
ora, quando ho sentito parlare di questo gruppo rivelazione della trasmissione x-factor di simona ventura, mi son detto: ok, ci siamo, il momento è finalmente arrivato, IL KRAUT ROCK E’ TORNATO! sapevo che prima o poi la mia pazienza sarebbe stata ricompensata. immaginavo già un post di julian cope sul ritorno dei cluster, ma poi ho dovuto frenare le mie fantasie perché mi sbagliavo: a quanto pare questi cluster non sono quel grandissimo gruppo tedesco degli anni 70, tra l’altro amici e collaboratori di brian eno, in seguito diventati i roedelius e finiti nel dimenticatoio. si tratta di un semplice e banale caso di omonimia. su last.fm qualcuno faceva confusione mettendo come descrizione del gruppo quella degli italiani (e a fianco tag enormi come krautrock, electronic, experimental, che un po’ confondevano), ma poi qualcun altro (io) ha messo le cose a posto, perché non possiamo permettere che i veri, grandissimi, cluster vengano dimenticati. KRAUT ROCK WILL NEVER DIE!

Cosmic disco, cosmic rock

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ci sono un paio di espressioni che, quando faccio skimming con le recensioni dei dischi, mi fottono regolarmente. una di queste è “cosmic”. se c’è la parola cosmic, di solito ascolto il disco, che sia pop, metal, folk, rock o dance. quindi potete immaginare la mia reazione quando ho visto questa copertina. inoltre questa “eskimo recordings”, che ovviamente ha richiamato alla mia memoria un certo album. comunque “cosmic disco?! cosmico rock!!!” è una raccolta di pezzi più o meno rari opportunamente mixati nel nome del “cosmic sound” (l’autore, daniele baldelli, è praticamente il padre del genere). alcune perle, qualche figata, molte figatine, e in generale suoni utili per depurarsi un po’ le orecchie dall’attuale sound like-justice dei gruppi dance di nerd con i loghi anni 80 tutti uguali vaffanculo andata a cagare. segue un assaggio, anche se ovviamente è consigliato l’ascolto integrale.