Giusto un po' di musica meravigliosa dalla Mauritania

“Saphire D’Or”, Nouakchott, Mauritania. Fanculo iTunes.

Nouakchott è la capitale della Mauritania. Ricordatevi come scrive se vi capita di fare cruciverba, perché non se ne parla molto spesso. E a Nouakchott c’è un negozio di dischi che non è proprio un negozio di dischi. Si chiama “Saphire D’Or” e il suo proprietario, Ahmed Vall, ha passato trent’anni a raccogliere una collezione piuttosto eclettica di musica dell’Africa occidentale. Vinili e cassette, pop, funk, afro-beat, musica del deserto e rarità di ogni genere. Non è proprio un negozio di dischi perché la musica non si compra: paghi e lui te la copia. Trenta centesimi di dollaro a canzone. Quindi molto meno di iTunes, e il posto è senza dubbio molto più figo. Oppure puoi stare lì, parlare con lui, cercare qualche disco e sorseggiare il tè. Tra i suoi clienti più entusiasti pare ci siano tassisti che copiano i dischi su memorie USB che poi usano per trasmettere la musica nei loro taxi.

C’è un articolo del Guardian che racconta un po’ la storia e poi questo bel post di Cristopher, il blogger autore di Sahelsounds, blog altamente consigliato se amate certe sonorità. Ma dato che si parla di Mauritania direi che è il momento di dire due parole sui miei dischi mauritani preferiti. Diciamo che si tratta più che altro di vere ossessioni.

Uno è “Moorish Music from Mauritania” di Dimi Mint Abba e Khalifa Ould Eide, moglie e marito. Lei vabbè, in teoria non avrebbe bisogno di presentazioni, ma non è vero, dato che finchè non ho intercettato del tutto casualmente un suo video nemmeno io la conoscevo. Detta “la diva del deserto”, è stata una figura importantissima della musica mauritana, anzi diciamo pure la più importante. E’ grazie a lei che il resto del mondo ha conosciuto il meraviglioso mix di sonorità arabe e africane tipiche della Mauritania. La Mauritania infatti fa parte dell’Africa araba: la popolazione è composta da arabi 30%, neri 30%, origine mista (arabo-nera) 40%, mentre il 99,84% degli abitanti professa la religione islamica (fonte: Wiki).

Khalifa Ould Eide e Dimi Mint Abba
Khalifa Ould Eide e Dimi Mint Abba

Detto ciò, il suo “Moorish Music from Mauritania” è qualcosa di meraviglioso e indescrivibile, un disco da sentire e risentire. Io ad esempio non riesco a smettere di ascoltare questo pezzo: e ogni volta, quando dopo due minuti partono cori e percussioni, ho un sussulto al cuore.

[audio:http://www.harrr.org/guylumbardot/wp-content/uploads/2012/09/01-Waidalal-Waidalal.mp3]

Dimi Mint Abba & Khalifa Ould Eide – Waidalal Waidalal

Dimi Mint Abba è morta nel 2011 – come sicuramente ricorderete dalle prime pagine dei siti e dei giornali italiani, come no – all’età di 52 anni, a causa di un’emorragia cerebrale. Durante la sua carriera si è battuta per i diritti delle donne (sempre molto a rischio in Mauritania) e per quelli degli artisti, appartenenti alla casta degli iggawin, considerati agli ultimi posti nella società mauritana. Il suo successo iniziò con la canzone “Sawt Elfan” (“piuma dell’arte”), dai contenuti abbastanza scandalosi perchè nel ritornello diceva più o meno che è meglio fare musica che fare i guerrieri. Curiosità: il padre di Dimi Mint Abba è stato l’autore dell’inno nazionale della Mauritania. Comunque su Youtube sono presenti numerosi video grazie ai quali è possibile vederla in azione.

Lei invece è Ouleya Mint Amartichitt ed è un’altra di cui mi sono innamorato quest’estate. L’album che ho trovato – non senza difficoltà – è lo strepitoso “Praise songs”, che trovate su Soulseek oppure in cd usato su Ebay. Su di lei ho trovato poche, pochissime informazioni, ma per fortuna c’è il video che segue.

Houria Ivanan – Llugha N' Tmazight

Sono pochi gli album che quando li senti hai l’impressione che vengano attivate aree del cervello normalmente inattive. Questo è uno di quelli. Uno stato di pace perfetto per queste terribili e grigie giornate di vento, pioggia, tempesta e neve (non guardate fuori dalla finestra, è il mio meteo interiore). Houria Ivanan è il primo pseudonimo della cantante berbera, più precisamente della Cabilia, cioè nord Algeria, Nora At Brahim.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2011/05/Houria-Ivanan-Tghaded-Iyi-A-Weltma.mp3|titles=Houria Ivanan – Tghaded Iyi A Weltma]
Houria Ivanan – Tghaded Iyi A Weltma

Tghaded Iyi A Weltma è il primo pezzo da sentire, mentre Ataya Lghaci è il pezzo da sentire per ultimo, cioè proprio prima di morire, sperando che le teorie folli di alcuni scienziati pazzi che pensano che l’ultima cosa che senti prima di morire la senti per sempre siano vere.

[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2011/05/Houria_Ivanan_-_Ataya_Lghaci.mp3|titles=Houria_Ivanan_-_Ataya_Lghaci]
Houria Ivanan – Ataya Lghaci

L’album è del 1984 e si può scaricare da qui.