Last Donut of the Night

Pitchfork segnala che l’etichetta Throw Records per i suoi 15 anni ha indetto un video contest libero su ogni traccia disponibile. I due registi amatoriali Tuomas Vauhkonen and Jeremias Nieminen hanno scelto, probabilmente, uno tra i più grandi di sempre: J Dilla. La canzone è stupenda ed amara, “Last donut of the night”, tratta dall’album Donuts, terminato poco prima della sua morte ed uscito postumo il 6 Febbraio 2006.
Mi son sempre chiesto se qualcuno scriverà un libro biografico su Jay Dilla, perchè l’ho sempre immaginato come un timido nero che pubblicamente voleva fare il ganzo west coast, mentre nel resto del tempo passava ore e ore nei negozietti di vinili d’epoca a cercare nuovi motivi e melodie da mashuppare e tappezzare di beats. Una sorta di artigiano “minatore” che usava le gambe più per prendere i 33giri in fondo allo scaffale che per battere sulla cassa.
Inoltre, mi piace pensare che “Last donuts of the night” sia per davvero l’ultima canzone che abbia composto, e allo stesso tempo la sua ultima ciambella mangiata.
Se volete sapere perchè sia morto così giovane è inutile che andiate a leggere la sua vera storia, la risposta è quella data da un fan su youtube: “God needed a beat maker”.

 

Blue

C’è il blu di Yves Klein, denominato International Klein Blue. Qui non c’è musica. Forse qualcuno non ricorda chi diamine sia ‘sto Yves Klein. Però se permettiamo al mondo di farlo spiegare da Fulvio Abbate, allora siamo davvero troppo democratici. Klein fautore di numerose azioni fatte in gallerie francesi, e autore di questa misteriosa foto, oggi molto più chiara.

Poi c’è il Blue di Derek Jarman. Il colore in questione non è altro che una tonalità del blu di Klein. Ultimo film che il regista inglese ha prodotto prima di morire. Opera liminare (e per qualcuno minimalista), immagine fissa blu per tutta la durata della pellicola, narrato e musicato. Nella tracklist di tutto rispetto troviamo brani come Triennale di Brian Eno, Disco Hospital dei Coil e l’immancabile prima Gnossiennes di Erik Satie.

Infine, molto meno conosciuto è l’ultimo album del giù citato 36 (Tape Series: Blue, qui interamente in ascolto). Che ha messo in vendita queste composizioni solo ed esclusivamente con 36 tape (cassette) a disposizione. Sono dieci remix che ha fatto su alcuni suoi brani; a differenza dei precedenti sono molto ma molto più dilatati, minimali ed ostinati. Seguiranno, a distanza di qualche mese, come ha annunciato sulla sua pagina FB, altri due album-colorati.

Che il blu inondi ad oltranza le giornate estive.