The Guardian: Youtube ed arte.

Questo link garantisce ripetuti godimenti: http://www.guardian.co.uk/technology/2008/aug/31/youtube.jazz

E’ la classifica di THE GUARDIAN intitolata un pò altezzosamente The 50 greatest arts videos on YouTube. Viste i nostri terreni di competenza, svisceriamo qualche video di musica: Continua a leggere The Guardian: Youtube ed arte.

Sul rumore. E sulla musica.

Ho sempre pensato che le persone che fanno uso smodato di parole e del linguaggio verbale, o, più semplicemente, sono immerse a tempo pieno in uno scenario costellato dal cosiddetto dialogo interpersonale, siano manchevoli di musica e di musicalità.
Il senso dell’udito non ipostatizza la dimensione dell’esterno corporale, perchè ogni suono e rumore è trattato come un ‘corpo’ carico delle conseguenze ambientali. In breve, nella dimensione uditivo-sonora la soglia relazionale con il suo carico di minaccia e promessa che assegna prospettiva futura al presente, si imprime il grimaldello che l’uomo, nel pieno dell’antropocentrismo, ha utilizzato per suscitare la massima eccitazione del senso. La musicalità, così, trova la sua espressione nella creazione fittizia dell’evento, nell’eccitamento derivante dal carico esperienziale delle conseguenze dei suoni, dell’indicizzazione ed ostensione dei rumori uditi. Continua a leggere Sul rumore. E sulla musica.

The most sincere 10:46 of your life.

Mi faccio vivo per la segnalazione di prammatica. Questa volta laconica ma sincera. Album scoperto da poco, All Our Tomorrows End Today degli Ampere (quella rece dell’utente è davvero rappresentativa). Il genere magari può risultare inizialmente ostico a chi è votato per il neomelodico napoletano, in quanto dovrebbe essere una sorta di punk violento. L’EP in questione è composto di 11 ‘spot’ musicali intensi, pertanto il riascolto diviene d’obbligo.

update: voi non mi conoscete: http://spreadingneurotoxins.blogspot.com/

Iron & Wine – Le braccia di un mariuolo

Quest’uomo, per chi scrive, ha tanta barba quanto talento malinconico. Dai primi LP irradiava già una certa vis da incompreso eremita (da ascoltare le prime registrazioni su nastro pubblicate), ma con “The Shepherd’s Dog” è stato completamente sdoganato. In molti hanno storto il naso per la grande distribuzione ma, onestamente, con la sua barba, a mio modico avviso, lui può tutto. Non mi offenderei se mi trombasse la ragazza. Giuro.

L’ultimo arrivo di casa è l’EP che prende le mosse dalla canzone “Lovesong of The Buzzard”. Prontamente incollo le due ed uniche canzoni successive. Se potete, acquistate.

Concerto completo su Fabchannel

A L C U N E F O T O in cui sono visibili barba e capelli

Una valanga di PD

Quando nacque il Partito Democratico capeggiato da Veltroni, la prima cosa che ho pensato era l’indegna usurpazione dell’acronimo PD usato di consuetudine dai giocatori online per evitare ban automatici alla locuzione PORCO DIO, che, lo garantisco, nasce spontanea giocando agli sparatutto, non potrebbe esimersi manco un chierichetto.
Ma da Walter Veltroni al black metal il passo è breve. Segnalo en passant due gruppi da PD assoluto. Il primo è rappresentato dai Genghis Tron, di cui mio fratello è esegeta incontrastato. Un manipolo di giovincelli che non hanno trovato un valido batterista per sostenere le loro ritmiche, e quindi usano drum machine come acqua fresca, associata ad urla disperate di chi ha appena perso l’ultimo treno Roma-Napoli. Ma ciò su cui vorrei soffermare l’attenzione è l’estetica vintage del cantante, PD davvero. Se la sua tshirt magari è facilmente reperibile (tutti i grandi brand, da Diesel ad Armani, hanno sempre una linea vintage), non lo sono i suoi occhiali da vista, impertinenti, vintage e totalmente PD.
Ma i blackmetallari dell’anno sono senz’altro i grandissimi Nachtmystium. Precisiamo: la loro musica la trovo molto più orecchiabile e meno ostica di quella prodotta da una Britney Spears, ma fin quando questo schifo di umanità non capirà che le discipline musicali non sono settorializzabili attraverso etichette e ‘generi musicali’, e che in queste discipline che coinvolgono il senso dell’udito nulla può essere esplicitato in maniera dogmatica tramite le parole, allora staremo col culo per terra per altri decenni. Ad ogni modo, il cantante lo si trova sempre, che siano foto o video, con una birrozza in mano. Componente che lo rende maggiormente PD.
PD lo potrebbero essere anche i loro cd, rigorosamente digipak nelle ultime uscite, così come la batteria che non si limita ad un doppio pedale, ma ad una doppia grancassa, o i remix che gli vengono dedicati, targati da altisonanti nomi come Justin K Broadrick, Eluvium, Nadja e sua maestà delle 4:00 del mattino Tim Hecker.

Seguono intervista (video e cartacea) ai gruppi di cui sopra e qualche canzone.

Intervista Nachtmystium

Giovanni Allevi fan club

Pergiunta, una tipa su last.fm:

guarda non voglio obbligarti a pensarla come me su Allevi ma a quanto ho visto non lo hai ascoltato perciò prima di giudicarlo ti consiglio vivamente di ascoltarlo;può darsi che non ti piacerà neanche un pò ma da quel momento in poi potrai giudicarlo forse,che senso ha giudicare una cosa di cui non si sa neanche il contenuto e cosa vuol esprimere?…

Rings – Black Habit

Stessa etichetta per cui incidono Animal Collective e Panda Bear.
Non un capolavoro, nel senso che nell’album ho trovato qualcosa di trascurabile. Ma si sà, è lo scotto da pagare quando si ascolta cosiddetta musica “sperimentale” o pseudo tale.
Ad ogni modo, in un periodo ove le donne che contaminano ambienti a noi limitrofi si rendono più antipatiche di un rullo compressore con il ciclo, le Rings cadono a pennello.