Madonna, ti amo

Alcune cose devono restare celate nella nostra realtà mondana. Come, nel sottoscritto, un sabato pomeriggio passato in chiesa, la frequentazione con la ex di un caro amico, oppure, come la considerazione che l’ultimo cd di Madonna rientri nei preferiti dell’anno. Il filmato supposto, però, può aiutare se sguinzagliato in consessi sociali o interattivi.

Byrne ed Eno son tornati, altro che Batman!

Segnalazione en passant: David Byrne & Brian Eno, ripeto David Byrne + Brian Eno (a Roma dicono mica pizza e fichi, dalle mie parti mica ‘a fessa e mammeta), partoriscono qualcosa di nuovo: http://www.everythingthathappens.com/

Mp3 scaricabile dal supposto sito, ascoltabile più in basso. Godetene.

Rumori 2008

 

Non è il periodo ideale per segnalazioni di questo calibro, soprattutto alla luce dei nuovi lavori edili intrapresi 5 mesi orsono di fronte casa mia.

Prurient, un rumorista con un negozietto di dischi a NY e seminterrato adibito a casinoteca (vedasi concertino di cui sopra, apprezzabile soprattutto per la presenza scenica). L’album è più ambientale del solito, non mancano però disturbi elettrici e rumori degni del mastro muratore che ogni mattina alle 7 mi si palesa di fronte. 

La condivisione della malinconia

Un sito incomprensibile e mutevole: http://www.akirarabelais.com
La tendenza a produrre e manipolare melodie lamentose ed addolorate.
Parole ed etichette che sottraggono giustizia alla musica. 
Poche e sparute fotografie che lo ritraggono.
Un packaging degno e prodotto dagli artigiani dell’Hard Format: http://www.hardformat.org/?p=8
Canzoni dai titoli che superano la norma del referto medico. 

Questi alcuni telegrafici accenni ad Akira Rabelais e al suo Spellewauerynsherde che, nel caso di specie, consta di 7 tracce elaborate partendo da alcune misteriose registrazioni su nastro di canti tradizionali islandesi, risalenti alla fine degli anni ’60.
Tutto il resto sono parole. 

I had to change my pants after this song

Se fossi costretto a rinunciare al mio dilettantismo,
è nell’urlo che vorrei specializzarmi.
(Emil M. Cioran)

Lo sludge è uno di quei generi musicali sporchi e abbastanza fuori dal mainstream. Egregia declinazione del metal, la peculiarità che accomuna molte delle tal canzoni è l’uso “monocorde” del canto, una sorta di growl in cui non si armonizza bensì si mantiene una nota fissa a mò di bordone discontinuo (vedasi rimandi tecnici circa fiati come zampogne e launeddas). Per le orecchie vergini il consiglio è di deporre inizialmente la dedizione al soave cantato e farsi trasportare dalle melodie delle distorsioni.

Eternal Kingdom di quest’anno è un album necessario, per le orecchie di chi scrive, e in quanto ulteriore tassello all’edificio sudicio di questi urlatori decadenti senza speranza, tra cui si potrebbe annoverare anche quello in esergo.

La tag

J-J-Jesus pieces

Per far capire al mio bottegaio musicante, che al nome di Santogold rimase attonito, di chi stavo parlando, dissi “L’amichetta di M.I.A.!”
E intesa fu.

La tipa in questione ha praticamente colonizzato l’ipod personale, ed è lodevole che negli sparuti live che fa in giro, risarcisca, anche se minimamente, la sfera della danza e della coreografia. Che poi quelle due collaboratrici ballino di merda è un altro discorso. 
Quel “J, J, Jesus pieces” è parte del ritornello di “Anne”, Urban Dictionary.