Succede così. Quando il fresamento di genitali non permette di fare singoli post, accade che un post possa legalmente cumulare più cosette interessanti.
Con ordine e con rigoroso schematismo:
HORSE The Band (con ‘Desperate Living’). Manipolo di fracassatori suggeriti da un mio consanguineo, che per ascoltare roba rilassante usa Merzbow. Sconsigliati a chi odia i suoni a 8 bit e le urla senza un motivo apparente. Ma le cose da notare si rendono subito evidenti: la copertina. Un gruppo che decida di inserire come copertina questa sottospecie di fotografia in posa mal riuscita, sono degni di rispetto, a mio avviso. Da notare l’abbigliamento leggermente casual del tastierista con la dentatura pronunciata (grande uomo anch’egli, bisogna ammettere, e lo comprova questo suo video di presentazione dove ignora abbastanza l’idioma anglosassone e anche, alla fine, l’uso di una webcam). Ed infine la partecipazione di un uomo a cui affiderei il parlamento europeo: Jamie Stewart (la geniale mente degli Xiu Xiu). E’ sua la tastiera e la seconda voce finale nella canzone ‘Shapelift’ (tra i momenti più esaltanti dell’album per chi scrive).
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HORSE the band – Cloudwalker
[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/Desperate-Living-The-Failure-of-All-Things-.mp3]
HORSE the band – The Failure of All Things
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HORSE the band – Shapeshift
9dw & Boris (con ‘Golden Dance Classics‘). Un EP composto all’insegna della dance music. Ripeto, i Boris che fanno canzoni dance. Era quasi più facile che Gigi D’Alessio facesse drone. Vabbè ovviamente la parte smaccatamente dance è più dei 9dw. Da segnalare, anche perchè ‘sti cazzo di giapponesi sanno il fatto loro.
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9dw – stingray
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boris – flower
Haruko (con ‘Wild Geese’). E qui si palesa il salto quantico, perchè il frangente musicale è opposto. Una ragazza, tedesca e non giapponese malgrado il nick, (eh no, si può sopportare tutto ma mica due giapponesi in una segnalazione sola) accompagnata dalla sua chitarra acustica, dalla sua fonetica e dalle sue lotte intestine per farci piangere e lacrimare finchè i nostri sogni non avranno visto luce in questo mondo. Se la si guarda bene, sembra la sorella del tastierista degli HORSE The band, ma giuro che è capace di far lacrimare seriamente il sottoscritto impantanato all’aereoporto di Bratislava con il sussidio di una mente satura di pensieri e ricongiungimenti personali che forse mai troveranno accoglimento in questa esistenza. Ma, come direbbe Lucarelli, questa è un’altra storia. Il dettaglio che più affascina è che l’album di questa sconosciuta tizia è stato registrato in maniera artigianale nella sua stanza con un registratore dalla dubbia qualità (i fruscii non sono un effetto noise messo di proposito), e con la difficoltà non marginale delle voci che provenivano dalle stanze adiacenti (e si sa, fratelli che urlano e mamme che sbraitano certo non aiutano il nostro studio di registrazione).
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Haruko – Man in the moon
[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/A4-Autumn-Golden-Trees.mp3]
Haruko – Autumn golden trees
[audio:http://www.guylumbardot.com/wp-content/uploads/2009/10/B2-Winter.mp3]
Haruko – Winter